Bonorva, da lunedì in banca solo due per volta
Il Banco di Sardegna si adegua alle misure adottate dal governo e gli utenti dovranno adeguarsi
08 marzo 2020
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BONORVA. Con un comunicato affisso all’ingresso il Banco di Sardegna, del gruppo Bper, ha giustificato l’opera di prevenzione contro il coronavirus “per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei clienti e dei dipendenti” e consente l’accesso all’agenzia di Bonorva a sole due persone per volta.
Gli altri utenti che vi si recano per le varie pratiche, sono costretti a pazientare all’esterno del cilindro d’accesso che, per l’occasione, è bloccato elettronicamente.
Lo spazio disponibile, un piccolo quadrato di circa 4 metri quadri, nel quale insistono anche alcuni gradini, è diventato una sala d’attesa.
Il comunicato fa presente che l’accesso è consentito a «un numero di clienti non superiore a quello dei dipendenti all’interno, come da disposizioni del ministero della Salute».
È previsto anche che «i clienti che lo desiderano possono accedere con la mascherina di protezione e chi proviene da zone esposte a ordinanza restrittiva o viaggi all’estero è invitato a procedere ai dovuti controlli sanitari prima di accedere».
Gli utenti inoltre hanno difficoltà a operare anche sul bancomat, che si apre all’interno del piccolo vano e ovviamente toglie ogni possibilità di privacy. La possibilità di contagio, se da una parte salvaguarda i dipendenti sicuramente aumenta, in maniera notevole e pericolosa, quella fra i clienti che attendono assiepati, all’esterno, e al freddo. La psicosi da coronavirus sicuramente rende sempre più difficoltoso il rapporto della gente con le istituzioni e il normale scorrere della quotidianità. È indubbiamente importante rispettare le norme igieniche, previste dalle più elementari regole sanitarie e di prevenzione, ed il decalogo dettato dal Ministero della salute e dall’Istituto superiore di sanità, ma è necessario anche, come hanno osservato diversi noti virologi e studiosi, operare con una certa attenzione ed evitare situazioni di reale difficoltà e di panico fra la gente.
Emidio Muroni
Gli altri utenti che vi si recano per le varie pratiche, sono costretti a pazientare all’esterno del cilindro d’accesso che, per l’occasione, è bloccato elettronicamente.
Lo spazio disponibile, un piccolo quadrato di circa 4 metri quadri, nel quale insistono anche alcuni gradini, è diventato una sala d’attesa.
Il comunicato fa presente che l’accesso è consentito a «un numero di clienti non superiore a quello dei dipendenti all’interno, come da disposizioni del ministero della Salute».
È previsto anche che «i clienti che lo desiderano possono accedere con la mascherina di protezione e chi proviene da zone esposte a ordinanza restrittiva o viaggi all’estero è invitato a procedere ai dovuti controlli sanitari prima di accedere».
Gli utenti inoltre hanno difficoltà a operare anche sul bancomat, che si apre all’interno del piccolo vano e ovviamente toglie ogni possibilità di privacy. La possibilità di contagio, se da una parte salvaguarda i dipendenti sicuramente aumenta, in maniera notevole e pericolosa, quella fra i clienti che attendono assiepati, all’esterno, e al freddo. La psicosi da coronavirus sicuramente rende sempre più difficoltoso il rapporto della gente con le istituzioni e il normale scorrere della quotidianità. È indubbiamente importante rispettare le norme igieniche, previste dalle più elementari regole sanitarie e di prevenzione, ed il decalogo dettato dal Ministero della salute e dall’Istituto superiore di sanità, ma è necessario anche, come hanno osservato diversi noti virologi e studiosi, operare con una certa attenzione ed evitare situazioni di reale difficoltà e di panico fra la gente.
Emidio Muroni