La Nuova Sardegna

CASTESARDO. Attività che fanno capo al comune sospese, o limitate, ludoteca chiusa, visite ai musei interdette, l'attesa per il proprio turno in uffici, ambulatori medici e farmacie si trascorre all'aperto, cerimonie religiose, catechismo ed esequie sospese o celebrate a porte chiuse come da direttive nazionali. Provvedimenti, questi ultimi, che hanno indispettito il parroco della cattedrale di Sant'Antonio Abate don Pietro Denicu, il quale si è detto «Profondamente amareggiato e deluso»nel comunicare ai fedeli la sospensione di tutte le celebrazioni. «Mai avrei pensato si arrivasse a tanto – ha scritto su Facebook don Denicu –, non condivido ma devo obbedire. Celebrerò ogni giorno, da solo, la santa messa, le campane suoneranno perché possiate unirvi a me spiritualmente e potrete seguire la celebrazione eucaristica sulla pagina Facebook della Parrocchia. Le Chiese resteranno aperte per la preghiera personale e per trovare conforto».

Ma il problema che più preoccupa i cittadini di Castelsardo è rappresentato dai numerosi proprietari di seconde case che si sono riversati in paese per una “destagionalizzazione” decisamente indesiderata. La situazione è talmente delicata che alcune attività hanno chiuso i battenti per non trovarsi in condizione di doversi rifiutare di servire un turista e molti esercenti hanno deciso di offrire la consegna a domicilio gratuita di pizze, pasti e generi alimentari. Il sindaco Antonio Capula ha emesso un'ordinanza retroattiva di due settimane per ricordare i provvedimenti per chi arriva nell'isola: segnalare la propria presenza alle autorità sanitarie, evitare di frequentare locali pubblici e rendersi reperibili.

Donatella Sini