La Nuova Sardegna

Sassari

l’emergenza sanitaria 

Pietro Moro: «Serve l’esercito»

Laerru, il primo cittadino chiede mascherine disponibili per tutti 

12 marzo 2020
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LAERRU. La veste è duplice, sindaco e consigliere regionale, e forse, anche per questo, la voce tende a farsi un po’ più grossa. È però più che comprensibile, visto che la sindrome post-decreto che ha fatto dell’Italia un’unica zona protetta sembra essere giunta anche in Anglona. A dare l’allarme, con toni molto preoccupati, è il sindaco di Laerru, Pietro Moro, consigliere regionale che difende a spada tratta le scelte e l’operato del governatore Christian Solinas. Anche Moro si unisce al coro di quegli amministratori che vorrebbero l’applicazione di norme ancora più dure di quelle che sono entrate in vigore. «Auspico – dichiara – un giro di vite urgentissimo, senza che si dimentichi però la tradizionale ospitalità dei sardi, chiedendo ai nostri amici del Nord o agli emigrati, che tornano in questi giorni in Sardegna, di rispettare in modo rigorosissimo le disposizioni previste nell’ordinanza urgente del presidente Solinas».

Moro lamenta ritardi e disinformazione. «Il problema che si prospetta è che non tutti sono al corrente delle nuove regole e che la mole di informazioni che arrivano attraverso i media possono trarre in confusione molti cittadini. Ora è urgente che le autorità di governo nazionale impostino il lavoro di controllo affinché tutti, indistintamente, rispettino i precetti contenuti nell’ordinanza del presidente Solinas emanata il 9 marzo. Dov’è l’esercito, dove sono le forze dell’ordine? Perché nei porti ancora non ci sono controlli stringenti? Perché non è reso obbligatorio l’uso delle mascherine a livello nazionale come ha giustamente intimato per i nuovi arrivi il presidente Solinas? Dove ci si può approvvigionare di mascherine in modo che ciascun cittadino ne sia munito?». «Come sindaco e medico ho attivato una collaborazione con i carabinieri, che ringrazio, per porre in quarantena controllata gli emigrati arrivati a Laerru in questi giorni dalle zone rosse». Una misura dovuta, per Moro, che si chiede però come sia possibile attuarla con efficacia «nelle grandi città sarde senza l’intervento di forze militari e reparti preposti a garantire la pubblica sicurezza». (g.p.)

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