La Nuova Sardegna

Sassari

«Aiutateci a rivedere i nostri cari»

«Aiutateci a rivedere i nostri cari»

Lettera della figlia di una paziente della Rsa San Nicola: «Intervenga il prefetto»

22 marzo 2020
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SASSARI. «Se continua a tardare l’adozione di misure di tutela degli operatori sanitari e dei pazienti assistiti, questo virus diventerà presto sinonimo di sterminio».

E’ la disperata richiesta d’aiuto di Stefania Rubelli, la figlia di Margherita, una dei 120 pazienti ospiti della Rsa San Nicola di Sassari.

«Scrivo questa lettera mossa principalmente dalla preoccupazione e dall’angoscia - scrive la donna - ma soprattutto dalla determinazione di fare qualsiasi cosa possa essere utile in questo momento di enorme crisi, sanitaria e sociale, per dar voce a chi trova difficoltà nel comprendere cosa stia succedendo, e non ha comunque la possibilità di parlare, né di far valere i propri diritti. Le notizie arrivano e si sovrappongono, aumentando la sensazione di impotenza, già fortemente provata da tutti noi - aggiunge la figlia della paziente del San Nicola - utilizzo questo canale per lanciare una richiesta di sostegno ai familiari dei pazienti presenti in tutte le strutture destinate agli anziani non autosufficienti, affinché le nostre voci possano unirsi, e insieme si dirigano verso un unico disperato appello alle autorità competenti.

La figlia della paziente della Rsa si rivolge al Prefetto e alle altre autorità per chiedere «a nome mio, di mia mamma e di tutti i pazienti e familiari delle comunità integrate e Rsa direttamente coinvolte nell'emergenza Covid-19 l’obbligo di estensione della copertura tampone per tutto il personale sanitario del sistema sanitario regionale, anche a quello asintomatico - scrive la donna - il rafforzamento dei laboratori preposti per le analisi, tramite l’aumento degli stessi e l’individuazione di laboratori ad hoc per attuare lo screening degli operatori sanitari, anche attraverso l’attivazione di convenzioni con laboratori privati e ulteriori dotazioni di dpi per tutto il sistema sanitario regionale. Aiutatemi e aiutateci a poter rivedere e riabbracciare i nostri cari che, improvvisamente, dal 3 marzo scorso, non abbiamo mai più visto».



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