La Nuova Sardegna

Sassari

Ponte Romano, in arrivo le risorse per il restauro

di Gavino Masia
Ponte Romano, in arrivo le risorse per il restauro

Porto Torres, il Comune pubblica il bando per la progettazione definitiva Gli interventi riguardano il rifacimento del basolato e dei parapetti

29 marzo 2020
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PORTO TORRES. Dal 30 marzo sarà online il bando di gara per l’affidamento dell’incarico di revisione e aggiornamento del progetto esecutivo di restauro, compreso il piano di sicurezza e coordinamento, del Ponte Romano. L’accelerazione al lungo percorso iniziato nel 2003 è arrivata dopo i recenti finanziamenti del comitato scientifico del ministero per i Beni e le attività culturali - 3 milioni e 350mila euro - che permetteranno finalmente di portare a termine l’intervento di consolidamento di uno dei monumenti romani meglio conservati della Sardegna e d'Italia. Si tratta di risorse derivanti dalla legge del dicembre 2016, che prevedono una quota iniziale di 400mila euro per lo scavo archeologico e la sistemazione della carreggiata da parte di tecnici e assistenti della Soprintendenza archeologica. Il Ponte ha una lunghezza totale di 135 metri ed è costituito da sette arcate. Le dimensioni delle arcate risultano comunque differenti poiché crescenti in altezza da est verso ovest, per compensare la diversità di quota fra le due sponde. È stato costruito su pile di blocchi squadrati di calcare regolari e ben connessi e il piano di calpestio è costituito da manufatti di trachite molto dura estratti da una cava. «È uno dei monumenti più importanti del Paese – dichiara la funzionaria responsabile del procedimento, architetto Patrizia Tomassetti – e aveva necessità di restauro soprattutto nelle superfici decorate e nei materiali lapidei: per anni non abbiamo trovato le risorse giuste per l’intervento sul Ponte, poi alla fine sono arrivate attraverso il fondo nazionale per il patrimonio culturale». I primi interventi previsti e diretti dal Segretariato regionale del Mibact riguardano la rimozione dell’asfalto che ancora ricopre un tratto della pavimentazione originaria, lungo circa 200 metri. E previsto inoltre il ripristino dei vecchi basoli, l’eliminazione di piante infestanti e l’intervento sui parapetti. Senza dimenticare il rifacimento della passerella, in prossimità delle giunture in legno, per garantire sicurezza alla struttura durante l’attraversamento dei pedoni e in occasione della fruizione turistica per eventi. «Siamo nelle condizioni di fare un intervento di restauro completo – aggiunge l’architetto Tomassetti –, ossia di iniziare e finire lo scavo della carreggiata superiore del Ponte, che ha restituito tutto il basolato romano integro e originario, e permettere una fruizione decisamente migliore del monumento rispetto ad oggi».

Il Ponte Romano rappresentava una delle strade più antiche e importanti per il traffico commerciale e consentiva l’attraversamento del rio Mannu per il collegamento al porto della città di Turris Libisonis. Quando cominceranno i lavori è però necessario eliminare il tubo in eternit della condotta idrica che alimenta le case presenti ad ovest del fiume. «Uno dei problemi che cercheremo di risolvere con la società Abbanoa – conclude l’architetto -, con cui abbiamo già parlato qualche anno fa e con la quale ritorneremo a dialogare per trovare quanto prima una soluzione».

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