La Nuova Sardegna

Sassari

cossoine 

Il paese piange lo storico banditore

Il paese piange lo storico banditore

Addio a Barore Mura, dalla sua voce i prodotti in vendita al mercato

04 aprile 2020
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COSSOINE. Non si sentiva già da tempo, la sua voce squillante e intonata, “Chie chere comporare saltizza, salame e iscatulettas, casu saldu e casizzolu e provulones, pomodori pelati e malmellata, in sa piatta ‘e su cinema”. Però il suo “bando”, quella specie di canto modulato che informava i cossoinesi dei prodotti in vendita in quel dato giorno, rimane nella memoria di tutti, così come la sua figura, “storica” per la microstoria locale, non a caso immortalata in un bel murale in Piazza del Popolo. Ora non c’è più, zio Barore Mura. È scomparso a causa dell’aggravarsi di alcune patologie. Ricoverato d’urgenza per un brusco innalzamento della temperatura, ha cessato di vivere ieri, lasciando i quattro figli. Barore Mura era nato a Cossoine il 17 luglio 1929. I suoi primi lavori furono quelli del contadino e del servo pastore, poi, nel 1961 era emigrato ad Asti, dove aveva trovato un lavoro da operaio in una fabbrica di mattoni. Nel frattempo, nel 1956 si era sposato con Nicoletta Cossu, da cui ha avuto quattro figli: Giovanni, Tonino, Francesca, Giuseppe. Nel 1964 tornò a Cossoine, assunto al Comune con mansioni di operaio, banditore comunale, becchino, manutentore del cimitero, quando le fosse venivano ancora scavate a mano. All’occorrenza aiutava anche l’allora vigile Battista Sanna nella marchiatura del bestiame. Di lui rimane un magnifico audio, con un bando del luglio 1977, reperibile sul profilo facebook “Ricordi di Cossoine”, pubblicato da Lau Pire Cau nel 2018.

Mario Bonu

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