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Sassari

Coronavirus, lo Zooprofilattico di Sassari è pronto, ma mancano i reagenti

Coronavirus, lo Zooprofilattico di Sassari è pronto, ma mancano i reagenti

L’Istituto di via Vienna costretto ad aspettare per poter avviare i test sui tamponi. I laboratori sono stati attrezzati e messi in sicurezza in vista dell’entrata a regime

04 aprile 2020
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SASSARI. Tutto pronto, ma non ci sono i reagenti. L'Istituto Zooprofilattico della Sardegna potrebbe partire in ogni momento se non mancassero ancora all’appello i kit per l'esame dei test sul coronavirus. Un problema planetario che non ha ancora consentito al centro di ricerca sulla Sanità animale di contribuire alla corsa per testare attraverso i tamponi il maggior numero di persone che potrebbero avere incontrato sulla loro strada il virus ed esserne rimaste infettate.

Nell'istituto di via Vienna ormai da giorni sono state messe a punto tutte le procedure per accogliere i tamponi faringei e sottoporli ad analisi. Sono stati eseguiti anche lavori strutturali per creare il massimo di garanzie durante le operazioni sia di accettazione dei campioni che di lavorazione del materiale infetto. Non mancano i macchinari da utilizzare per procedere agli esami e dare una mano alla sanità pubblica in balia dell'emergenza. Un team del dipartimento di Sanità animale, diretto da Ciriaco Ligios, è già ai blocchi di partenza e potrà dare un prezioso contributo in questa battaglia sanitaria.

L'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna è un centro di eccellenza e proprio per le sue competenze è entrato, come è avvenuto anche per le sedi di altre Regioni, nella rete di strutture attivate in seguito allo scoppio dell'epidemia anche nell'isola. Il nodo da sciogliere è ottenere il risultato dei test nel più breve tempo possibile per poter quindi avviare tutti i protocolli di sicurezza in caso di accertamento del contagio. Finora ciò non sempre è avvenuto per due motivi. Il primo è che a Sassari l'esame dei tamponi viene eseguito nella Microbiologia dell'Azienda ospedaliera universitaria che copre le richieste per tutto il Nord Sardegna (e precedentemente anche di Nuoro prima che l'ospedale San Francesco fosse autorizzato alle analisi in loco). Una mole di lavoro enorme che perciò dilata i tempi di refertazione. In secondo luogo c’è l'insufficienza dei kit di reagenti che rappresenta attualmente il maggior ostacolo a una rapida certificazione dell'esame. Lo Zooprofilattico ha provveduto a fare un proprio ordine, dopo aver reperito un fornitore non senza difficoltà perché i reagenti rappresentano merce rara ovunque. Ora si attende che i pacchi arrivino quanto prima. In questo modo i laboratori potranno avviare l'attività a pieno regime e consentire un più ampio screening sulla popolazione possibile vettore del contagio.

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