La Nuova Sardegna

Sassari

«L’unica via di salvezza è ripartire dal lavoro»

di Giovanni Bua
«L’unica via di salvezza è ripartire dal lavoro»

Accorata lettera aperta della segretaria della Cgil sassarese Francesca Nurra  «La nostra storia testimonia che ci siamo e ci saremo, pronti alle nuove sfide»

08 aprile 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Sono passati centoventi anni da quando, l’otto aprile del 1900, fu fondata la Camera del Lavoro di Sassari». Inizia così la lunga e accorata lettera firmata dalla segretaria generale della Cgil sassarese Francesca Nurra che, nel giorno del compleanno della più antica Camera del Lavoro dell’Isola, ne ripercorre la gloriosa storia, con lo sguardo fermo verso il difficile futuro. «Quando l’emergenza sarà terminata, dovremo essere pronti – sottolinea Nurra –. Per questo è indispensabile che la politica, fin da subito sia capace di scelte importanti e coraggiose. Al centro dell’azione politica deve esserci il Lavoro, va superato il primato della finanza, che in questo momento evidenzia tutto il suo scarso valore intrinseco. Il lavoro, le produzioni, le interazioni tra uomini e donne, la reciproca crescita sociale, fatta di elementi concreti, di passione, dedizione, amore per il prossimo e la propria nazione, mai come in questa fase storica, si dimostrano fondamentali e capaci di produrre valore».

«Quelli che oggi, in molti definiscono eroi – continua la segretaria –, i medici, gli infermieri, le donne e gli uomini che tengono puliti i nostri ospedali, gli insegnanti, quelli che tengono pulite le nostre città, quelli che mantengono accese le luci delle nostre case, quelli che ci permettono di muoverci, pochi mesi fa per gli stessi molti erano un di cui, un insieme di lavativi e nullafacenti, su cui effettuare tagli, su cui lanciare anatemi. L’attenzione era rivolta alle borse e agli indici. Supereremo questa fase solo grazie al lavoro, solo se daremo a chi lo compie, la giusta Importanza, quella che negli ultimi anni, nonostante quanto accaduto a partire dal 2011, non siamo stati capaci di dare. La Cgil e la CdL di Sassari sarà parte attiva di questo processo, nel quale non si può e non si deve prescindere dall'innovazione e dalla ricerca. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo per invertire la rotta, lo abbiamo già detto qui, abbiamo dimostrato di saperlo fare, con le scelte compiute ad esempio con il protocollo di Chimica Verde del 2011, o nella sfida sulla decarbonizzazione. Non siamo stati né noi né i lavoratori a tradire quelle scelte».

«Nonostante questo siamo purtroppo convinti – spiega Francesca Nurra – che dovremo misurarsi con chi riproporrà un nuovo quanto antico liberismo economico, capace di minare alla radice, i contratti collettivi, il welfare, il mercato del lavoro ed i diritti conquistati, scaricando ancora una volta sui lavoratori i costi della crisi, facendolo in particolare sui meno qualificati, sui disoccupati, sulle donne, sui giovani e i migranti, che ne sono e saranno le principali vittime. Come e quanto questa logica sia già presente nel dibattito è evidente nelle discussioni che in questi giorni emergono sul diritto di sciopero». «La Cgil e la Camera del lavoro restano vivi e necessari – sottolinea Nurra – oggi più che mai per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. La ricorrenza offre l’occasione per ricostruire e riflettere su questo percorso, per tentare un resoconto della vita e dell’attività della Camera del lavoro di Sassari dalla fondazione ad oggi. E questa “piccola” storia crediamo non debba assumere un semplice carattere rievocativo, ma debba offrire, in particolare alle giovani generazioni, il significato e lo spessore di una presenza che ha alimentato la crescita della vita democratica nel sassarese. Centoventi anni portati bene, centoventi anni ben spesi per una causa grande: la causa dell’emancipazione del lavoro, dell’affermazione della sua dignità e dei suoi diritti. L’augurio che rivolgiamo alla CdL di Sassari e a tutte le lavoratrici e ai i lavoratori è quello di continuare ad affrontare con la passione, l’impegno e la testardaggine che da più di un secolo ci contraddistingue, le nuove sfide da affrontare, costruendo una nuova cultura dell’associazione, efficace nel riconoscere la condizione reale delle persone e di metterle insieme e insieme percorrere un percorso per altri cento anni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative