La Nuova Sardegna

Sassari

«Legge 20, nei social confusione sui pagamenti»

«Legge 20, nei social confusione sui pagamenti»

Amas e Anpa chiedono che siano gli uffici comunali a dare informazioni corrette ai disabili

10 aprile 2020
1 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. I disabili che usufruiscono della legge 20 devono apprendere informazioni corrette sull’erogazione dei contributi attraverso gli uffici comunali e non da generiche segnalazioni sui social. La richiesta arriva dalle presidenti di Amas Sardegna (Associazione malattia Alzheimer Sardegna), Pina Ballore, e di Anpa Sardegna (Associazione nazionale per l'Autismo Sardegna), Irene Pipia.

«Riteniamo inadeguata e ancor più inappropriata la modalità di informazione di cui abbiamo ricevuto segnalazioni dai nostri iscritti – dicono le due presidenti –. In un momento di profondo disagio, dovuto all’emergenza Covid 19, riteniamo sia di fondamentale importanza e doveroso, fornire informazioni attraverso canali istituzionali, per evitare che si creino ulteriori frustrazioni e rabbia».

Chi è in attesa di ottenere il contributo, infatti, sta rimanendo disorientato da notizie che danno come imminente i pagamenti, nonostante queste forme di sostegno ogni anno siano soggette a ritardi, per motivi procedurali e di finanziamento. Di qui la preoccupazione delle associazioni che, conoscendo bene i meccanismi, stigmatizzano questi annunci incontrollati.

«Chiediamo dunque che tutte le informazioni relative a qualsiasi servizio delle politiche sociali vengano date in modo corretto attraverso canali adeguati – affermano Amas e Anpa –, nel rispetto di tutte quelle persone che oggi più di altri soffrono e subiscono la delicata situazione sociale. È inutile e dannoso fomentare malumori piuttosto che fornire corretta informazione e adeguate rassicurazioni», concludono Pina Ballore e Irene Pipia.



In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative