La Nuova Sardegna

Sassari

Rogo nel deposito della Cpl Concordia

Rogo nel deposito della Cpl Concordia

L’incendio nell’ex cava vicino a Osilo spento dopo ore, indagano i carabinieri

14 aprile 2020
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OSILO . Un in cendio di chiara origine dolosa (le fiamme sono partite da più punti) si è sviluppato nella tarda mattinata di ieri a Osilo nella ex cava Bagno, sulla strada per Nulvi, poco fuori il paese dei Malaspina, in località Capurru.

Il sito è utilizzato da tempo dalla “Cpl Concordia”, la ditta che sta effettuando gli scavi per la rete del gas e per la fibra ottica a Osilo nel Bacino 4 - che comprende i comuni di Sorso, Sennori, Osilo, Stintino e Porto Torres (capofila) - come deposito di materiali e parcheggio per i propri mezzi. E sono state proprio le bobine in polietilene della fibra otica, insieme ai tubi in pvc e ad una bobcat – una delle macchine operatrici – ad andare distrutti e a provocare la densa colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza, anche da Sassari. Sul posto, allertati dagli uomini della Forestale e di numerosi cittadini preoccupati per quella spessa coltre di fumo, sono prontamente intervenuti i carabinieri di Osilo, al comando del maresciallo Roberto Baiardo, e i vigili del fuoco del comando provinciale di Sassari, che hanno dovuto faticare non poco, considerata la natura dei materiali, per avere ragione delle fiamme, spargendo su di esse grandi quantità di schiuma anti-incendio.

Presente anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Osilo, Leonardo Pulinas.

E solamente intorno alle 15,40, dopo quasi tre ore dall’inizio del rogo, sono stati spenti gli ultimi focolai e si è potuto procedere alla bonifica dell’area. Il fumo denso e il suo colore nero catrame – visibile a molti chilometri di distanza - hanno destato non poca preoccupazione a Osilo, dove se ne intuiva la carica fortemente inquinante. E solo per una fortunata congiunzione astrale – considerato che la cava si trova a sud-est del paese, e che a quell’ora spirava una leggera brezza che spingeva verso nord – ha evitato che la nuvola si condensasse sopra il centro abitato. Un altro elemento che ha consentito di limitare i danni, è stato il trasferimento – considerato il fermo del cantiere per via dell’epidemia di coronavirus – delle macchine operatrici e dei mezzi gommati in un altro deposito della ditta, avvenuto nei giorni scorsi. Ora i carabinieri hanno avviato le indagini per risalire alle cause del rogo – quasi sicuramente dolose – e per determinare l’entità dei danni causati dal fuoco e le altre eventuali responsabilità.

Mario Bonu

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