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Sassari

Coronavirus a Sassari, a Casa Serena ospiti senza medici

di Gianni Bazzoni
Coronavirus a Sassari, a Casa Serena ospiti senza medici

Il sindaco Nanni Campus scrive all’Ordine: «Trentuno anziani abbandonati dai sanitari di fiducia» 

18 aprile 2020
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SASSARI. É forse la cosa peggiore che si può immaginare. Quella dei medici che vanno via, che non passano più, che rinunciano a curarti. Magari dopo averti seguito per tanti anni, quando andava tutto bene e c’era solo da vedere qualche acciacco, una visita specialistica e altre cose di routine. Ma il coronavirus fa paura, a quanto pare anche ai medici. Ne sanno qualcosa gli anziani ospiti di Casa Serena che sono stati abbandonati dai medici di “fiducia”. Proprio nel momento più difficile, quello del bisogno, quando serviva una carezza, una mano amica, un viso conosciuto per superare la fase più difficile della loro esistenza. Alcuni ce l’hanno fatta e continuano a lottare, altri non ci sono più. Perchè il virus ha decimato gli ospiti delle case di riposo e delle Residenze sanitarie assistite, ha demolito la resistenza dei più deboli. Di uomini e donne che sono morti senza neppure il conforto di un familiare perchè la barbarie del Covid 19 sta anche in questo: nel lasciarti solo sino alla fine. Vedi solo tute, “astronauti” terrestri che ti girano intorno con le tute e le maschere, gli occhiali. Non sai chi sono, sembrano tutti uguali. Non puoi conoscerli.

É un dramma nel dramma. L’ha sollevato ieri il sindaco di Sassari Nanni Campus con una lettera inviata al presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Sassari Nicola Addis. Oggetto: disponibilità di medici di Medicina generale per ospiti istituto Casa Serena.

«Le chiedo di poter diffondere tra i medici di Medicina generale – scrive il sindaco – la necessità e l’urgenza di poter acquisire come pazienti trentuno ospiti della casa di risposo “Casa Serena” in quanto abbandonati dai loro precedenti medici di “fiducia”. Confidando nella sua attenzione e nel senso del dovere dei medici rispetto alla missione che hanno scelto di svolgere, la saluto».

Non è una novità, ma letta così a settimane di distanza dall’inizio dell’emergenza coronavirus, con la città di Sassari che ha conquistato il triste primato di morti e persone contagiate in Sardegna, la vicenda dei medici che avrebbero fatto uno e più passi indietro è davvero triste.

Il sindaco l’aveva accennata nei giorni scorsi, nell’intervista rilasciata alla Nuova Sardegna. E le sue parole avevano lasciato poco spazio alle interpretazioni.

«Sfatiamo subito questa convinzione che i sindaci sono massime autorità sanitarie. Non è vero – aveva detto Nanni Campus – perchè io per esempio non ho neppure il potere di costringere i medici di famiglia di entrare a Casa Serena per fare curare gli anziani. Ormai ci è rimasto solo l’intervento in caso di Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) e basta».

Ora l’appello di Nanni Campus, attraverso il presidente dell’Ordine dei Medici, riapre una ferita dolorosa e chiama tutti a una profonda riflessione. Primi fra tutti i medici.

«Oggi non siamo in grado di rispondere – ha detto ieri sera il presidente Nicola Addis – ci stiamo confrontando e daremo una risposta al più presto».

Situazione complicata, lo si capisce. Quella del medico è una professione, soprattutto una missione che vale sempre e non solo quando gli ostacoli sembrano più accessibili. Altrimenti i medici in tante situazioni non dovrebbero manco muovere un passo. E gli esempi - in Italia e all’estero - sono davvero tanti. Non resta che attendere la risposta, almeno per provare a capire perchè un anziano aggredito da un virus così violento, che ti lascia solo e indifeso non ha diritto di avere accanto il suo medico.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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