La Nuova Sardegna

Sassari

Il Blu Star? Potrebbe trasformarsi in un market

Il Blu Star? Potrebbe trasformarsi in un market

Il titolare della discoteca Muresu è pessimista: «Non riesco a immaginare come si possa ripartire»

17 aprile 2020
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OSSI. Ha fatto ballare decine di migliaia di giovani. Per diverse generazioni è stata l’unica vera discoteca nei dintorni di Sassari, ma ora – dopo trentotto stagioni di divertimento – la musica e le luci sulla pista del Blu Star potrebbero spegnersi per sempre.

Quando l’emergenza sarà finita e si riprenderà finalmente a vivere ci sarà da fare il conto – dopo quello pietoso delle vittime del virus – anche di chi in questi mesi di inferno è finito in ginocchio economicamente e non è riuscito a rialzarsi. Tra loro potrebbero esserci i gestori delle discoteche, certamente tra le ultime attività che in questo momento possano anche solo ipotizzare una ripartenza.

Così Ossi, per anni sinonimo di divertimento e di festa, potrebbe vedere il locale che ha fatto conoscere il nome del paese in tutta l’isola trasformarsi in qualcos’altro. «Temo che la stagione del Blu Star sia finita» spiega con amarezza ma con tanta lucidità lo storico gestore Piero Muresu, che a Ossi è anche assessore comunale con diverse deleghe.

«Faccio fatica – ammette l’imprenditore – a immaginare un sistema per riportare i giovani dentro una pista. Una discoteca non è un supermercato in cui si possono anche cambiare le regole e far entrare i clienti in numero limitato e con la mascherina sul viso – prosegue Muresu – perché i locali da ballo esistono per loro stessa natura per creare aggregazione». Passata l’emergenza i gestori dei locali dovranno fare i conti con un mondo nuovo e con un sistema per prevenire contagi e rischi per la salute che è ancora tutto da studiare e costruire.

«Quando bar, ristoranti e infine anche le discoteche riapriranno – analizza Muresu – si dovrà tenere conto di tante novità. Immagino che le regole e i controlli saranno giustamente molto ferrei – aggiunge l’imprenditore – ma non riesco sinceramente a immaginare una discoteca con gli avventori tenuti a distanza da regole che qualcuno dovrà far rispettare. Con tanta amarezza, dopo una vita passata dentro i locali da ballo – conclude Muresu – credo che o ci diranno che possiamo riabbracciarci e riprendere la vita di prima, o il Blu Star a breve diventerà qualcos’altro. Forse un supermercato o qualcosa del genere». (l.f.)

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