La Nuova Sardegna

Sassari

Bruno: «Cantieri lavoro per salvare gli stagionali»

Bruno: «Cantieri lavoro per salvare gli stagionali»

I primi 45 giorni di virus dimezzano le assunzioni nelle località turistiche L’ex sindaco: «Serve un piano straordinario di occupazione o sarà la rovina»

18 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. I dati forniti da Aspal mostrano già nei primi 45 giorni di coronavirus oltre il 50 per cento in meno di assunzioni rispetto allo scorso anno, colpendo soprattutto i lavoratori  a tempo determinato e in modo particolare Alghero, Olbia, Siniscola, Castelsardo e in generale le località turistiche (contratti a termine e stagionali, specialmente nel settore alberghiero, ristorazione, commercio, logistica, pmi del manifatturiero), senza contare la contrazione del sommerso. Lo sostiene l’ex sindaco ed ex consigliere regionale Mario Bruno che sollecita la creazione immediata di «posti di lavoro nei settori dell’ambiente, della manutenzione e della tutela dei beni culturali e un piano straordinario di opere pubbliche. Estendere le positive esperienze già avviate negli anni scorsi con i “Cantieri lavoro”, grazie ad un forte investimento regionale e a un patto con le associazioni di categoria per un piano straordinario di opere pubbliche che accresca l’occupazione. Mario Bruno si rivolge soprattutto alla Regione. «Occorre creare subito centinaia di posti di lavoro della durata di un anno sul modello Lavoras (ancora interamente da attuare l’annualità 2019 per comuni come Alghero) ma senza nessuna burocrazia che freni l’attivazione dei cantieri: una soluzione concreta per far fronte alle migliaia di disoccupati che sta già provocando l’emergenza Covid-19 in Sardegna».

I beneficiari di questa misura - sottolinea Mario Bruno - dovranno essere i disoccupati sardi. «Non è la soluzione a regime, ma nell’immediato i cantieri lavoro - gli amministratori locali lo sanno - aiutano a potenziare e migliorare i servizi pubblici erogati a livello locale e dovranno essere destinati ai settori dell’ambiente, della manutenzione delle strade e dei marciapiedi, alla creazione di parchi e giardini e alla tutela dei beni culturali – aggiunge l’ex sindaco –. Dovranno prevedere una retribuzione di almeno 800 euro mensili, alternativa al reddito di cittadinanza, da sommare agli assegni familiari. I beneficiari sarebbero poi eventualmente assorbiti con l’avvio operativo di opere pubbliche dalle imprese titolari di appalti che Regione ed Enti locali devono avviare, con altrettanto sforzo straordinario da parte della Regione e con un patto da stipulare con le associazioni di categoria. Uno strumento di emergenza – conclude Bruno – da attivare subito per affrontare la grave crisi economica che emerge dalle stime del dopo Covid-19».


 

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative