Coronavirus, i Progressisti: «La Regione riapra gli asili e le scuole in Sardegna»
La mozione presentata in consiglio regionale: «Necessario un piano urgente e strutturato»
CAGLIARI. Programmare la riapertura di asili e scuole in tutta l'Isola. «Di fronte alla tanto attesa ripresa delle attività lavorative c'è la concreta possibilità che manchino attività di supporto alle famiglie, come asili, scuole e centri estivi, su cui per il momento si registra la totale assenza di informazioni e indicazioni. È necessario un piano urgente e strutturato»: Questa la mozione dei Progressisti in Consiglio regionale rivolta al presidente della Regione Cristian Solinas e alla Giunta.
«I bambini, tutti i minorenni e i loro diritti sono stati pressoché ignorati durante tutta la fase emergenziale dalle istituzioni e presi in considerazioni solo dopo proteste e mobilitazioni- dichiara Laura Caddeo, prima firmataria della mozione -. Mentre si inizia a parlare di una riapertura graduale di tante attività, manca una chiara informazione su come e quando riapriranno le scuole. Si sente parlare solo genericamente di una ripresa a settembre e forse con gran parte delle attività a distanza».
Da quasi due mesi in tutte le scuole sono state sospese le attività in presenza e gli insegnanti hanno avviato la cosiddetta «didattica a distanza», ognuno con le risorse e le competenze in possesso. «Nonostante gli ammirevoli sforzi compiuti dalla grande maggioranza delle persone coinvolte - insegnanti, studenti, genitori e dirigenti - la didattica a distanza non può che essere una soluzione di pura emergenza e, salvo evidenze scientifiche tali da costringere a tenere chiuse tutte le attività economiche, sociali, culturali, sportive o scolastiche, sarebbe del tutto inopportuno prolungarla oltre l'estate» continua Caddeo «La scuola dovrebbe essere il punto di partenza nella strategia di riapertura del Paese: non si può aspettare a settembre per la ripresa delle attività scolastiche, è necessario mettere in campo fin da subito proposte e approfondimenti ispirati alla necessità di innovare spazi, metodi e strumenti didattici. Per riprendere una vita normale, chiedendo ai genitori di tornare a lavorare, è necessario che i bambini e i ragazzi tornino a scuola». (ANSA)