La Nuova Sardegna

Sassari

I trasporti pubblici pronti a cambiare

I trasporti pubblici pronti a cambiare

Dal 4 maggio si viaggerà in maniera diversa. I sindacati chiedono sicurezza

24 aprile 2020
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SASSARI. Il sistema del trasporto pubblico locale non è passato immune dalla tempesta sanitaria, economica e sociale generata dal diffondersi del contagio da coronavirus.

Alla vigilia della lenta ripartenza aziende e sindacati si chiedono soprattutto sicurezza e si domandano quante delle 52 aziende private che si occupano del trasporto collettivo, spesso di piccole dimensioni e operanti nel solo settore turistico, sopravviveranno alla tempesta. Quante si domandano i lavoratori del settoere saranno quelle capaci di continuare a offrire una adeguata gamma di servizi economicamente sostenibile viste le obbligatorie restrizioni in termini di incarrozzamento necessarie a garantire il mantenimento delle distanze interpersonali tra i passeggeri. «Domande - spiega Antonio Sias, segretario della Uil Trasporti - che meritano risposte il prima possibile».

In città nell’ultimo mese e mezzo il numero di passeggeri quotidiani su mezzi pubblici è sceso da 35mila a 3000. «Con il graduale riavvio delle attività produttive e del vivere sociale, sono allo studio nuovi modelli di avvicendamento e impiego dei mezzi - aggiunge Sias - sarà fondamentale prevedere un aumento dei bus e degli operatori, misura utile a garantire i parametri di sicurezza, posto che questo incremento graverà però, in termini di costi, sui bilanci aziendali attuali e futuri».

La Fit Cisl si sta attivando per ottenere le necessarie garanzie e per evitare che si rischino dolorosi passi indietro sul fronte dei contagi, sia per i cittadini che per i lavoratori al momento della ripartenza. Per il segretario territoriale Alessandro Russu «bisognerà garantire l’accesso ai mezzi con mascherine, guanti e tenere la distanza di sicurezza interpersonale. Sarà dunque necessario garantire più corse con più autobus, treni e metropolitane, riorganizzare tutti i servizi, le linee e utilizzare più lavoratori con più turni di lavoro durante la giornata».

Secondo il segretario generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu,«tutte le aziende pubbliche e private si attivino congiuntamente per avere un unico “modus operandi” nel rispetto di quanto deciderà il Governo. Ciò significa che non ci dovranno essere lavoratori e cittadini di serie A e di serie B ma, una uniformità di comportamento. Di certo alla fine di ogni turno di servizio e prima di iniziarne uno nuovo i mezzi andranno sanificati - aggiunge Boeddu – ma sarà importante che il Governo e la Giunta regionale definiscano eventuali modalità di ingresso nei luoghi di lavoro e nelle scuole con orari diversi».

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