La Nuova Sardegna

Sassari

Il Cip in campo per trainare la ripresa

Il Cip in campo per trainare la ripresa

Il Consorzio industriale provinciale punta ad avere un ruolo guida: sì a nuovi investimenti e stop alla burocrazia

24 aprile 2020
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wSASSARI. La parola d’ordine è strategia, indispensabile per affrontare un futuro denso di incognite e segnato in maniera importante dall’emergenza coronavirus. Il Consorzio industriale provinciale punta ad avere un ruolo guida, propositivo, nella ideazione e realizzazione di progetti nel medio e lungo periodo per promuovere e favorire lo sviluppo industriale delle aree di Sassari, Porto Torres ed Alghero. «È doveroso per chi ricopre ruoli di responsabilità farsi promotore di nuove iniziative a sostegno dell’economia del territorio, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo – dice il presidente del Consorzio industriale provinciale di Sassari, Valerio Scanu – la gestione della “ripartenza” può generare nuove opportunità di impresa finora inespresse».

A proposito di strategia, al primo punto del nuovo corso del Consorzio c’è la volontà di migliorare l’attrattività degli agglomerati industriali, così da attrarre gli investimenti e generare maggiore valore per le aziende. Per dare gambe alle idee si punta su un piano economico-strategico che si fonda su ricavi per oltre 10 milioni ed investimenti pari a 11 milioni e 700mila euro. «È una visione propositiva e di insieme – aggiunge Scanu, in carica dal novembre scorso – condivisa in consiglio di amministrazione e che svilupperemo con azioni mirate a beneficio del sistema industriale e produttivo del Nord Ovest ». Con queste motivazioni il Consorzio parteciperà all’attuazione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri dell’Area di crisi complessa di Sassari – Porto Torres, finalizzato a promuovere iniziative imprenditoriali per la riqualificazione e riconversione del tessuto produttivo esistente, con interventi programmati per circa 40 milioni. Il Prri individua nuove filiere produttive: chimica verde, integrazione delle produzioni agricole con le produzioni chimiche, bioeconomia, economia circolare, turismo sostenibile, cantieristica navale e più in generale economia portuale.

«È necessario – prosegue Scanu – individuare tutti i percorsi di valorizzazione delle nostre aree industriali e di sostegno per le imprese che chiedono tempi brevi e certi, e soprattutto meno burocrazia. E, creare nuove opportunità di sviluppo e di occupazione». Un aiuto importante potrà arrivare con la prossima istituzione delle aree Zes (Zone economiche speciali): l’estensione nell’area del Consorzio sarà di circa 500 ettari. Anche in questo caso saranno notevoli i vantaggi in termini burocratici e agevolativi per le imprese, come crediti di imposta sugli investimenti e incentivi occupazionali. Il confronto è aperto non solo con le imprese ma anche « con tutti gli enti e le istituzioni che operano sul territorio per ribadire l’importanza di azioni strategiche condivise», conclude il presidente. In questa ottica si attiverà entro breve il servizio “business innovation”, con funzioni di coordinamento di attività strategiche come: analisi dei bisogni delle imprese, studi di statistica e marketing, percorsi di ricerca per l’utilizzo di fondi comunitari, nazionali e regionali finalizzati a infrastrutturazioni industriali e investimenti produttivi. Tra questi ultimi rientra anche un piano di interventi straordinari da 2,8 milioni destinati alla manutenzione stradale, all’illuminazione pubblica e alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza.



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