Presentato il progetto mobilità post covid
C’è anche l’ associazione sassarese TaMaLaCà tra le 12 realtà regionali impegnate a portare avanti progetti di mobilità sostenibile che hanno presentato un progetto alla giunta regionale, ai comuni,...
24 aprile 2020
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C’è anche l’ associazione sassarese TaMaLaCà tra le 12 realtà regionali impegnate a portare avanti progetti di mobilità sostenibile che hanno presentato un progetto alla giunta regionale, ai comuni, alle province e all’Anci, mettendosi a disposizione degli amministratori
per fornire il supporto
informativo e tecnico necessario per accompagnare il processo di identificazione e adozione delle misure di mobilità attiva del post-covid19. «Le misure che verranno adottate nella “Fase 2” per garantire il distanziamento sociale - spiegano Valentina Talu ed Elisa Ghisu di TaMaLaCà - avranno effetti sull’uso dei mezzi del trasporto pubblico, ma anche sull’uso dello spazio della strada. Gli esiti dipenderanno dalla strada che ora sceglieremo di percorrere. Lasciare che, ancora una volta, l’unica soluzione sia il mezzo privato, o provare a immaginare soluzioni basate prevalentemente su mobilità “altre”, quella ciclabile certamente, ma anche e soprattutto quella pedonale. Questa situazione può essere una opportunità per accelerare un percorso già in atto, sebbene molto lento, di promozione di forme più sostenibili di mobilità e del diritto alla mobilità».
per fornire il supporto
informativo e tecnico necessario per accompagnare il processo di identificazione e adozione delle misure di mobilità attiva del post-covid19. «Le misure che verranno adottate nella “Fase 2” per garantire il distanziamento sociale - spiegano Valentina Talu ed Elisa Ghisu di TaMaLaCà - avranno effetti sull’uso dei mezzi del trasporto pubblico, ma anche sull’uso dello spazio della strada. Gli esiti dipenderanno dalla strada che ora sceglieremo di percorrere. Lasciare che, ancora una volta, l’unica soluzione sia il mezzo privato, o provare a immaginare soluzioni basate prevalentemente su mobilità “altre”, quella ciclabile certamente, ma anche e soprattutto quella pedonale. Questa situazione può essere una opportunità per accelerare un percorso già in atto, sebbene molto lento, di promozione di forme più sostenibili di mobilità e del diritto alla mobilità».
