La Nuova Sardegna

PERFUGAS. È stata diffusa nei giorni scorsi sul web l’anteprima del film documentario “Contos e folas de Santu Jorzi” un’affascinante ricerca antropologia della memoria della festa di San Giorgio di Perfugas. Si tratta di un nuovo progetto antropologico della Fondazione Museaa di Perfugas a cui si stanno lavorando da circa 20 anni. Un film documentario sui beni culturali immateriali (leggende, contos, folas, proverbi, riti, saperi) legati al mito di Santu Jorzi de Perfugas. Un progetto ideato e curato da Giovanni Deperu in collaborazione con Antonio Fois, Antonio Maria Marras, Luca Panciroli e Gian Paolo Buiaroni. «In un momento in cui la trasmissione culturale intergenerazionale dei saperi della comunità di Perfugas attraversa un periodo di crisi e di smarrimento abbiamo pensato di contrastare questo fenomeno promuovendo una raccolta di saperi, miti e credenze su Santu Jorzi – spiegano gli autori – come una sorta di omaggio a Perfugas, una comunità antica che con il lungo andare sta affievolendo la sua memoria». L’obiettivo è soprattutto quello di coinvolgere la comunità e produrre quindi un documentario capace di indagare, attraverso l’occhio etnografico, nelle narrazioni orali relative al Santo guerriero e allo stesso tempo dare voce ad alcuni informatori della comunità, anziani e giovani, che hanno qualcosa da raccontare e da trasmettere alle future generazioni».Il documentario, una volta terminato, verrà condiviso gratuitamente nel canale YouTube della Fondazione Museaa. Il lavoro purtroppo, per via dell’emergenza coronavirus che ha impedito di portare a termine le riprese è in fase di elaborazione ma non appena le norme per contrastare l’emergenza lo consentiranno riprenderanno le interviste che ovviamente verranno realizzate con tutte le dovute precauzioni. aDalla ricerca – spiegano gli autori – sta emergendo un mondo magico di credenze e saperi quasi persi, come la leggenda “De sos sette siddados de Santu Jorzi” deposti da un antico esercito, quella dei cavalieri perfughesi che hanno ricevuto la grazia dal Santo, il misterioso “Caminu de Sa Rebula” e tanti altri racconti».

Mauro Tedde