agricoltori
Cia Nord Sardegna: «In grave ritardo i contributi del Psr»
SASSARI. Ritardi nei pagamenti delle pratiche di contributo delle annualità pregresse del Psr. La protesta è della Cia Nord Sardegna e arriva attraverso il presidente Michele Orecchioni.«Il problema...
30 aprile 2020
1 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Ritardi nei pagamenti delle pratiche di contributo delle annualità pregresse del Psr. La protesta è della Cia Nord Sardegna e arriva attraverso il presidente Michele Orecchioni.
«Il problema delle pratiche bloccate – ha spiegato Orecchioni – riguarda in maniera generalizzata tutte le misure del Psr della Regione. Per citarne alcune, sulla Misura 10 sono stati accumulati ritardi tra i due e i tre anni e i pagamenti molto spesso non sono coerenti con quanto richiesto. Per la Misura 14, il benessere degli animali, alla quale aderisce la maggior parte delle aziende ovicaprine, non c’è stato ancora alcun pagamento per il 2019 e gli allevatori oggi stanno presentando le domande per l’annualità 2020». Per il cosiddetto “primo insediamento”, che ha spinto nel 2017 numerose aziende a mettersi in gioco ed investire i risparmi di famiglia, vede numerosi beneficiari non liquidati per carenza di risorse. E attendono da ormai tre anni.
«Le aziende devono poter programmare l’attività facendo affidamento sull’erogazione secondo istruttorie veloci e tempistiche certe. Non è pensabile che il sistema agricolo possa essere ostaggio della “burocrazia informatica. Inoltre, il decreto liquidità penalizza la maggior parte delle aziende agricole perché garantire il 25% del fatturato dell'anno precedente è di fatto un sostegno inutile e non adeguato».
«Il problema delle pratiche bloccate – ha spiegato Orecchioni – riguarda in maniera generalizzata tutte le misure del Psr della Regione. Per citarne alcune, sulla Misura 10 sono stati accumulati ritardi tra i due e i tre anni e i pagamenti molto spesso non sono coerenti con quanto richiesto. Per la Misura 14, il benessere degli animali, alla quale aderisce la maggior parte delle aziende ovicaprine, non c’è stato ancora alcun pagamento per il 2019 e gli allevatori oggi stanno presentando le domande per l’annualità 2020». Per il cosiddetto “primo insediamento”, che ha spinto nel 2017 numerose aziende a mettersi in gioco ed investire i risparmi di famiglia, vede numerosi beneficiari non liquidati per carenza di risorse. E attendono da ormai tre anni.
«Le aziende devono poter programmare l’attività facendo affidamento sull’erogazione secondo istruttorie veloci e tempistiche certe. Non è pensabile che il sistema agricolo possa essere ostaggio della “burocrazia informatica. Inoltre, il decreto liquidità penalizza la maggior parte delle aziende agricole perché garantire il 25% del fatturato dell'anno precedente è di fatto un sostegno inutile e non adeguato».
