La Nuova Sardegna

Sassari

Gas, le bollette a Sassari sono maxi ma l’azienda non si trova

Gas, le bollette a Sassari sono maxi ma l’azienda non si trova

Squillano a vuoto i numeri della Gaxa, subentrata lo scorso anno a Medea. In centinaia si lamentano per i super conguagli e i problemi di addebito

01 maggio 2020
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SASSARI. Bollette monstre, addebiti automatici in banca saltati, conguagli irragionevoli e due numeri di telefono che squillano a vuoto, se non quando finiscono gli orari di ufficio, e una gentile voce invita a riprovare il giorno dopo. Abbastanza per far saltare i nervi a decine e decine di persone, che non sanno a chi rivolgersi per avere un chiarimento. Che di fatto, anche per noi, è impossibile ottenere.

Protagonista dell’enorme disservizio, ancor più pesante in tempi di lockdown quando un’inattesa bolletta da 300 euro può far saltare definitivamente per aria il già faticosissimo bilancio familiare, è Gaxa, società del gruppo Italgas attiva nella vendita del gas in Sardegna, nata nel 2019 dall'esigenza di Medea di separare il settore distribuzione (di cui continua a occuparsi) da quello della vendita di gpl e aria propanata. Ed emittente delle ultime bollette del gas a Sassari e praticamente in tutta l’Isola.

E qui iniziano i problemi. La nuova società ha recapitato le bollette relative all'ultimo bimestre 2019 con un ritardo eccezionale, senza dare quindi l'opportunità ai clienti di poter effettuare l’autolettura del consumo del primo bimestre 2020 entro la data stabilita del 28 febbraio (data peraltro sconosciuta ai più). E le ha emesse mettendo a conguaglio un’ipotesi di consumi che in alcuni casi arriva ad essere la metà di tutto l’anno precedente, condita da costi fissi per oneri vari anche qui raddoppiati, che arrivano a “coprire” più della metà dell’importo finale. Botte che partono da 300 euro e arrivano a 500. Ma non basta: in molte bollette risultano insoluti, e in molti casi l’accredito diretto in banca sembra essere saltato, ma si teme che si possa riattivare finendo per “doppiare” il pagamento. Un mix infernale su cui alcuni fortunati sembrano aver avuto qualche risposta via mail, unica porta di accesso che sembra disponibile per parlare con l’azienda. Il consiglio? Pagate, poi si vedrà. Davvero troppo poco in una situazione in cui in pochi sono in grado di affrontare una spesa improvvisa e così ingente. E, anche chi potrebbe, prima di sborsare la maxi cifra pretende almeno di riuscire a fare una telefonata.(g.bu.)

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