La Nuova Sardegna

Sassari

«L’ospedale di Thiesi non si tocca»

 «L’ospedale di Thiesi non si tocca»

Il sindaco Gianfranco Soletta denuncia il tentativo di cancellare “lungodegenza”

30 aprile 2020
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THIESI. L’ennesimo taglio alla sanità rischia di peggiorare una situazione già precaria in tutta l'isola.Un paradosso al quale il sindaco di Thiesi, Gianfranco Soletta, si oppone con fermezza: «L’ospedale non si tocca». Lunedì scorso, senza alcuna comunicazione ufficiale al sindaco, l'Ats ha avviato i primi tamponi sui pazienti ospiti nella “Lungodegenza” dell’ospedale civile di Thiesi per trasferirli nelle strutture di Ittiri e Ozieri. L’operazione, avvenuta quasi in segretezza, è stata bloccata grazie all'intervento del sindaco, avvertito dal personale del reparto. È una situazione davvero incomprensibile quella che in questi giorni sta riguardando una delle strutture più importanti del Meilogu, per la quale si era richiesto all'Ats il potenziamento. Un infelice e ingiustificato responso ha lasciato sconcertato il sindaco e la comunità. Se si considera che solo pochi giorni fa il sindaco Soletta insieme a quello di Bonorva, Massimo D’Agostino, avevano proposto all’Ats un potenziamento dei servizi presenti e la proposta di costituire i propri nosocomi come supporto ad altri ospedali congestionati dall’emergenza Covid-19 e ora si scopre che la risposta è stata la chiusura di uno dei reparti. «La nostra proposta non è stata accolta – spiega Soletta –, anzi, bisogna informare tutti i cittadini che si è tentato, persino, uno spostamento della lungodegenza di Thiesi a Ittiri e Ozieri».

Lunedì, infatti, erano già cominciati i primi tamponi ad alcuni pazienti che di lì a qualche giorno sarebbero stati trasferiti. «Senza uno straccio di comunicazione da parte dell’Ats e della Regione – prosegue Soletta –. Ho provveduto a interloquire telefonicamente con Ats, unità di crisi, assessorato, il consigliere regionale Aldo Salaris, e bloccato l'operazione». La battaglia per tenere la struttura ospedaliera aperta, secondo il sindaco, è solo all’ inizio:«Ci opporremo con tutte le nostre forze. In questi anni ho lavorato affinché ci fosse un rilancio dell’ospedale. Si sono susseguiti progetti che sono andati dalla casa della salute fino alla mia ultima proposta di ospedale di comunità con medici in reparto 24 ore al giorno, un punto di primo intervento, un ambulatorio infermieristico a supporto anche dei medici di base e il potenziamento della diagnostica. Progetto, quest’ultimo, finanziato e rimasto fermo nei tavoli della politica e dell’azienda sanitaria che rimbalza ad ogni cambio di maggioranza in Regione. Adesso è il momento per ripensare, insieme, la sanità pubblica, con la dovuta calma, cercando ovviamente di superare la crisi, immaginando un nuovo modo di ripensare la salute pubblica» ha concluso Soletta.

Daniela Deriu

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