La Nuova Sardegna

Sassari

«Pronti a inaugurare l’estate»

di Gavino Masia

Gli operatori del Parco dell’Asinara sperano che i nuovi regolamenti non siano troppo restrittivi

01 maggio 2020
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PORTO TORRES. La riapertura del Parco nazionale dell’Asinara auspicata per maggio 2020 dal capo della segreteria particolare del ministro dell’Ambiente, Fulvio Mamone Capria, ha messo in fibrillazione i tanti operatori che da anni offrono servizi a turisti e visitatori. Tra questi ci sono anche i fratelli Manunta, Giovanni e Massimiliano, che qualche settimana prima della pandemia hanno acquistato un catamarano veloce da dodici posti per andare incontro alla richiesta dei turisti che vogliono visitare le splendide spiagge e il paesaggio incontaminato dell’Asinara. La barca è stata comprata in Friuli e i due fratelli skipper hanno toccato la metà dei porti italiani – Fano, Termoli, Santa Maria di Leuca, Rocella Jonica, Tropea, Ponza – prima di approdare nello scalo turistico di Porto Torres. Un viaggio iniziato prima dell’emergenza relativa al coronavirus, poi nel tragitto lungo la costa la scoperta amara dell’epidemia e la crescente preoccupazione sull’investimento appena fatto. «Da quattro anni ci proponiamo come imprenditori nautici durante la bella stagione – racconta Giovanni Manunta – e adesso siamo preoccupati perché la storia del virus potrebbe stravolgere i mesi estivi: ci troviamo infatti con un debito importante da restituire alla banca e la speranza è che la riapertura dell’Asinara sia davvero imminente. Abbiamo acquistato una imbarcazione più bella e accogliente – aggiunge – per poter offrire un servizio ancora migliore alla clientela: come operatori crediamo molto nel turismo e ci impegneremo al massimo per valorizzare l’isola e il golfo dell’Asinara». Anche la Locanda del Parco dell’imprenditore Massimo Dimeglio, a Cala d’Oliva, attende buone nuove per aprire i battenti. «Noi siamo pronti ad operare – assicura – appena ci forniscono il protocollo da seguire per le strutture ricettive e di ristorazione: se lo stesso protocollo è eccessivamente restrittivo però, nel senso che ci viene chiesta una sanificazione da personale specializzato tutti i giorni, viene difficile alzare di nuovo le serrande perché i costi sono esorbitanti, trattandosi tra l’altro di un’isola». La struttura della famiglia Dimeglio può ricevere 22 persone in 6 camere, mentre gli spazi di ristorazione all’aperto sono abbastanza ampi. «L’auspicio è che ci permettano di operare in sicurezza, senza ulteriori restrizioni». Nel frattempo AssoAsinara - associazione che conta 40 operatori del Parco – in accordo con l’Ente Parco sta predisponendo le linee guida per la migliore fruizione dell’isola dell’Asinara in sicurezza. «Lunedì è previsto un incontro Skipe con la commissaria del Parco – annuncia il presidente Antonello Gadau – per recepire i protocolli previsti dall’emergenza in atto: siamo comunque soddisfatti delle dichiarazioni del capo segreteria del ministro, perché valorizzano gli operatori come vere e proprie sentinelle dell’ambiente. Ci sono circa 150 persone che lavorano sull’isola da maggio a ottobre, che aspettano con impazienza di poter iniziare la stagione offrendo tutti i servizi che visitatori e turisti richiedono».

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