Seduti al bar in 11, scattano sanzione e chiusura
Al momento del blitz della polizia locale stavano consumando caffè e bibite seduti al tavolino
08 maggio 2020
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SASSARI. Seduti comodamente in un bar del quartiere di Luna e Sole stavano chiacchierando e consumando tranquillamente caffè e bevande senza tener conto dei divieti che ancora impongono a bar e ristoranti di poter effettuare esclusivamente vendita da asporto.
Increduli davanti a tanta sfrontatezza gli agenti della polizia locale, impegnati nei controlli quotidiani per contrastare il diffondersi del contagio, hanno prima effettuato in lontananza alcune riprese video e scattato alcune foto della scena e poi si sono presentati dai titolari. Consapevoli di aver fatto un passo oltre il consentito i gestori dell’attività non hanno aperto bocca davanti alle contestazioni.
Per loro è scattata una pesante sanzione amministrativa e la chiusura del locale che potrà variare dai quindici ai trenta giorni. Per il bar è scattata anche la sospensione dell'attività di asporto che invece sarebbe stata consentita.
Gli avventori sono stati invece invitati dagli agenti del comando di via Carlo Felice a consumare in fretta e ad allontanarsi dal locale. L’episodio si è verificato mercoledì mattina. La bella giornata di sole e la riapertura di alcuni bar della città ha fatto dimenticare a molti sassaresi che l’emergenza non è ancora passata.
Dopo due mesi di serrande abbassate e nessun incasso, anche alcuni dei baristi che hanno deciso di riaprire l’attività hanno deciso di rischiare e in alcuni casi non se la sono sentita di mandare via i clienti con la tazzina di caffè in mano. Così chiudendo un occhio e sperando che non arrivasse nessuno hanno lasciato che gli avventori si sedessero e consumassero il caffè come si poteva fare fino a due mesi fa.
Purtroppo però non è ancora consentito. I controlli della polizia locale saranno costanti e chi deciderà di aprire dovrà seguire le regole.
Dovrà farlo anche per rispetto degli altri locali che invece non se la sentono di aprire. Molti gestori di bar e ristoranti sono convinti che riaprire al pubblico per servire qualche decina di caffè da asporto – tenendo conto dei costi di gestione e del personale – non valga la pena. Chi non rispetta le regole e fa il furbo non solo mette a repentaglio la salute dei cittadini ma danneggia le altre attività che dopo due mesi hanno ancora la serranda abbassata.
Increduli davanti a tanta sfrontatezza gli agenti della polizia locale, impegnati nei controlli quotidiani per contrastare il diffondersi del contagio, hanno prima effettuato in lontananza alcune riprese video e scattato alcune foto della scena e poi si sono presentati dai titolari. Consapevoli di aver fatto un passo oltre il consentito i gestori dell’attività non hanno aperto bocca davanti alle contestazioni.
Per loro è scattata una pesante sanzione amministrativa e la chiusura del locale che potrà variare dai quindici ai trenta giorni. Per il bar è scattata anche la sospensione dell'attività di asporto che invece sarebbe stata consentita.
Gli avventori sono stati invece invitati dagli agenti del comando di via Carlo Felice a consumare in fretta e ad allontanarsi dal locale. L’episodio si è verificato mercoledì mattina. La bella giornata di sole e la riapertura di alcuni bar della città ha fatto dimenticare a molti sassaresi che l’emergenza non è ancora passata.
Dopo due mesi di serrande abbassate e nessun incasso, anche alcuni dei baristi che hanno deciso di riaprire l’attività hanno deciso di rischiare e in alcuni casi non se la sono sentita di mandare via i clienti con la tazzina di caffè in mano. Così chiudendo un occhio e sperando che non arrivasse nessuno hanno lasciato che gli avventori si sedessero e consumassero il caffè come si poteva fare fino a due mesi fa.
Purtroppo però non è ancora consentito. I controlli della polizia locale saranno costanti e chi deciderà di aprire dovrà seguire le regole.
Dovrà farlo anche per rispetto degli altri locali che invece non se la sentono di aprire. Molti gestori di bar e ristoranti sono convinti che riaprire al pubblico per servire qualche decina di caffè da asporto – tenendo conto dei costi di gestione e del personale – non valga la pena. Chi non rispetta le regole e fa il furbo non solo mette a repentaglio la salute dei cittadini ma danneggia le altre attività che dopo due mesi hanno ancora la serranda abbassata.