«Tempi di intervento stretti ma tutto in regola»
L’Aou spiega in una nota come si sono svolti i fatti attraverso le dichiarazioni dei medici dei reparti
09 maggio 2020
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SASSARI. «La paziente è arrivata in gravi condizioni, con codice rosso per sospetto ictus - al Pronto soccorso dell’Aou e asintomatica per patologia respiratoria e febbre. Non c’erano cioè sintomi che la facessero rientrare nei criteri di caso sospetto così come previsto dalla “check list triage”, in uso al Pronto soccorso. È per questo motivo che è stato seguito il percorso “non infetti”». Così spiega quanto è avvenuto il direttore del Pronto soccorso Mario Oppes, in una nota inviata dall’Aou. Urgenza di intervenire che ha avuto la priorità. «La donna, dopo la consulenza del medico della Stroke Unit, è stata sottoposta a Tc e ad angioTc Tsa in Radiologia, per poi essere ricoverata nel reparto Stroke Unit. Ma durante tutto questo percorso assistenziale – assicura Oppes – sono state adottate le misure precauzionali e l'utilizzo di protezioni individuali da parte di tutto il personale. Inoltre la paziente, già dall’arrivo, indossava una mascherina chirurgica; è stata attuata la sanificazione in Pronto soccorso e in Radiologia, così come avviene, più volte al giorno, quotidianamente. Il pronto soccorso non ha mai interrotto l’attività».
Quindi è confermato che il test al pronto soccorso non è stato eseguito e il direttore della Stroke Unit, Antonio Manca dà un’ulteriore conferma affermando che nel suo reparto «la donna è stata sottoposta a tampone naso-faringeo e contemporaneamente agli esami necessari». Inoltre, dice Manca, la paziente è stata fatta entrare nella sala posta immediatamente subito dopo la porta di ingresso, adibita ai pazienti provenienti da percorso “pulito” ma con tampone naso-faringeo in corso. La donna non è mai entrata nell’open space, dove ci sono gli altri ricoverati, ha sempre tenuto la mascherina e gli operatori indossavano guanti, mascherina e sovra-camice secondo procedura».
Il medico competente dell’Aou, Antonello Serra, ha effettuato un sopralluogo in Pronto soccorso e in Radiologia. Dove «non sono state riferite manovre che possano aver causato dispersione di aerosol». Inoltre «la dotazione individuale degli operatori sanitari era conforme a quella prevista da disposizioni aziendali. Complessivamente – ha concluso – l’assetto e l’atteggiamento di protezione, pur in una situazione di emergenza legata ai tempi da rispettare in casi del genere, è apparso adeguato».
Quindi è confermato che il test al pronto soccorso non è stato eseguito e il direttore della Stroke Unit, Antonio Manca dà un’ulteriore conferma affermando che nel suo reparto «la donna è stata sottoposta a tampone naso-faringeo e contemporaneamente agli esami necessari». Inoltre, dice Manca, la paziente è stata fatta entrare nella sala posta immediatamente subito dopo la porta di ingresso, adibita ai pazienti provenienti da percorso “pulito” ma con tampone naso-faringeo in corso. La donna non è mai entrata nell’open space, dove ci sono gli altri ricoverati, ha sempre tenuto la mascherina e gli operatori indossavano guanti, mascherina e sovra-camice secondo procedura».
Il medico competente dell’Aou, Antonello Serra, ha effettuato un sopralluogo in Pronto soccorso e in Radiologia. Dove «non sono state riferite manovre che possano aver causato dispersione di aerosol». Inoltre «la dotazione individuale degli operatori sanitari era conforme a quella prevista da disposizioni aziendali. Complessivamente – ha concluso – l’assetto e l’atteggiamento di protezione, pur in una situazione di emergenza legata ai tempi da rispettare in casi del genere, è apparso adeguato».