La Nuova Sardegna

Sassari

L’emergenza lavoro sul tavolo del sindaco

di Barbara Mastino
L’emergenza lavoro sul tavolo del sindaco

Ieri a Ozieri i titolari di partita Iva hanno consegnato le chiavi delle loro attività Venerdì un lunghissimo consiglio comunale ha fatto il punto della situazione

10 maggio 2020
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OZIERI. Si preannunciano tempi duri, e anche Ozieri dovrà prepararsi per sostenere quella che mai come prima sarà, nel prossimo futuro, la madre di tutte le vertenze: il lavoro.È stato questo il tema sul quale maggiormente si è trovata la concordia nella seduta del consiglio comunale svoltasi venerdì sera (una seduta fiume, conclusasi a tarda notte, che ha toccato tutti i temi: scuola, sociale, sport, cultura, sanità) nella quale l’unico punto dell’ordine del giorno era un atto di indirizzo per le future misure economiche che l’ente dovrà adottare per sostenere la ripresa della città.

«Il Comune non dà lavoro, e per questo la priorità sarà quella di sostenere chi il lavoro lo crea, ha detto il sindaco Marco Murgia, riferendosi alle attività produttive (commercio, artigianato, professionisti), le cosiddette partite Iva che proprio eri mattina hanno incontrato davanti al municipio il sindaco e l’assessore Anastasia Ladu consegnando simbolicamente le chiavi delle proprie attività e un primo documento contenente una piattaforma di richieste che sarà seguita nei prossimi giorni da un testo più dettagliato. Il consiglio di venerdì, trasmesso in diretta Facebook e seguito, dopo qualche problema di audio iniziale, da un centinaio di persone in media (4mila circa gli accessi), non ha visto alla fine una vera votazione, ma tante proposte. La maggioranza ha chiesto la creazione di un tavolo permanente, una Commissione Covid, per vagliare con velocità gli interventi da attuare, e le opposizioni hanno ribadito disponibilità e chiesto di essere coinvolte in tutte le discussioni e decisioni, anche ascoltando categorie, sindacati, comparti. La commissione non è però ancora nata, anche se la comunicazione è continua, e restano sul tavolo tante questioni aperte. Di certo c’è che il sindaco ha deciso di aspettare chiarimenti prima di emanare una eventuale ordinanza di riapertura delle attività secondo il calendario regionale anche perché, come ribadito anche ieri mattina con le partite Iva, la maggior parte dei commercianti, artigiani e imprese varie chiedono a loro volta più certezze in primo luogo in termini di misure di sicurezza.

Cosa può fare direttamente il Comune per sostenere le attività? È il grande quesito ormai sul tappeto, al quale ha risposto l’assessore Ladu: «al momento tutti i tributi sono sospesi sino all’approvazione del bilancio, ma se Stato e Regione non ci daranno sostegno non potremo pensare a esenzioni e sconti. Al momento abbiamo ricevuto mezzo milione di euro per finanziare il sostegno a imprese e famiglie, cioè il bonus spesa e gli 800 euro della Regione, ed è impensabile poter rinunciare in toto agli introiti comunali: quasi tre milioni solo con Imu e Tari». «Nessuno sarà del tutto contento, ma preferiamo dare un po’ a tutti che lasciare da parte qualcuno» ha detto il sindaco.

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