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Sassari, “movida” dalla mattina per far ripartire la piazza

di Luca Fiori
Sassari, “movida” dalla mattina per far ripartire la piazza

Gli esercenti sono pronti a una rivoluzione degli orari per salvare la stagione. L’idea sarà presentata venerdì in Comune con la richiesta di maggiori spazi

13 maggio 2020
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SASSARI. Serrande sollevate e tavolini distanziati sì, ma pronti ad accogliere i clienti fin dalle prime ore del mattino, per far ripartire non solo piazza Tola e i suoi operatori messi in ginocchio dall’emergenza sanitaria, ma l’intero centro storico con le botteghe e le attività che i prossimi giorni troveranno la forza di rialzarsi.

Una “movida” che duri dunque tutto il giorno o quasi, per recuperare almeno in parte gli incassi perduti in questi mesi di chiusura forzata e che consenta agli avventori di scegliere di frequentare la piazza non solo all’ora di cena, ma anche per la colazione o l’aperitivo.

La rivoluzione degli orari verrà presentata venerdì mattina in Comune all’assessore al commercio Nicola Lucchi, insieme alle richieste di maggiori spazi per i tavolini e regole certe per tentare di ripartire in sicurezza già da lunedì prossimo se verrà dato il via alla riapertura al pubblico.

«Diciamo che qui in piazza Tola siamo privilegiati rispetto ad altre zone della città – spiega Marco Tola della birreria Bno – perché possiamo vantare di un ampio spazio all’aperto che dovrebbe consentirci di svolgere le nostre attività garantendo allo stesso tempo comfort e sicurezza per i clienti, in armonia con le disposizioni che arriveranno dal Comune con il quale c’è un aperto dialogo per trovare soluzioni adeguate».

Dopo decenni di abbandono in piazza Tola negli ultimi dodici anni, dall’apertura della prima pizzeria, sono cambiate tante cose e ora un gruppo sempre più nutrito di piccoli imprenditori ha ridato vita alla zona recuperando ogni serranda e ripopolando la piazza di famiglie, bambini e persone di ogni età e astrazione sociale.

«Abbiamo voglia di ripartire – dicono Pierluigi Contini della paninoteca Benevà e Angelo Marras del ristorante Meno male che c’è mamma – e regalare un po’ di spensieratezza, stiamo solo aspettando di capire come dovremo lavorare, poi siamo pronti a farlo anche dalla mattina».

L’unica garanzia che gli esercenti chiedono al Comune è quella di avere gli spazi in più che sono stati promessi. «I nostri locali internamente sono molto piccoli, eredità di vecchie botteghe artigiane riadattate, che un tempo insieme al mercato sulla piazza rappresentavano il cuore pulsante del commercio in città – spiegano Fabio Masia della Vineria Tola, Aimara Despaigne che gestisce una pizzeria al centro della piazza e Esthela Pintus del Bar Daniele – per lavorare avremo bisogno di una inevitabile maggiorazione in termini di metri quadri, visto che ad oggi le previsioni fanno intuire che nello stesso spazio in cui potevano stare 10-12 tavolini ce ne staranno la metà». «Quella che sta arrivando sarà sicuramente un’estate diversa – conclude Roberto Muzzu del Caimaono Distratto – ma cercheremo di sfruttare positivamente e con spirito di sacrificio quello che ci aspetterà i prossimi mesi, mettendoci il massimo dell’impegno per tornare a sorridere, seppur sotto la mascherina».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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