La Nuova Sardegna

Sassari

Una ripartenza all’aperto per gli spettacoli sassaresi

di Roberto Sanna
Il teatro Verdi gremito
Il teatro Verdi gremito

Via libera dal 15 giugno: gli operatori cercano soluzioni per salvare l’estate. L’incognita delle nuove regole per strutture come il Verdi, il Civico e il Moderno

19 maggio 2020
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SASSARI. La decisione è arrivata a sorpresa nella notte di sabato, cogliendo impreparati gli stessi operatori: il 15 giugno sarà il giorno della ripartenza per cinema e teatri. Una boccata d’ossigeno per un mondo che ha spento le luci quando era ancora inverno e, per la sua stessa natura di prodotto destinato a richiamare tanta gente in uno spazio ristretto, temeva di dover rimanere a lungo in silenzio.

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«Non me l’aspettavo nemmeno io, mia figlia mi ha accennato qualcosa sabato notte e ho preso coscienza del fatto la mattina dopo leggendo il giornale» dice Stefano Mancini, presidente della Cooperativa Teatro e/o Musica che tra le altre cose gestisce il Teatro Verdi. La sua analisi parte poi da un dato oggettivo, l’impossibilità di programmare eventi in estate al Verdi: «La stagione 2019/20 ormai è andata in archivio, ma questa notizia è bella perché la gente si riabituerà all’idea di tornare a teatro. E questo ci permetterà di cominciare a programmare la nuova stagione per il prossimo autunno – aggiunge –. L’estate libera penso che tornerà più utile a chi riuscirà a organizzare festival all’aperto, ma una struttura come il nostro teatro non si presta assolutamente. Però riprogrammare l’autunno è già una grande cosa per come si stava mettendo la situazione, resta da capire quali saranno le nuove regole all’interno della struttura per quanto riguarda il distanziamento tra le persone del pubblico. Il Verdi ha settecento posti a sedere, vorrei capire a quanto si ridurrà la capienza con le disposizione anti contagio. Una riduzione eccessiva potrebbe danneggiarci, la speranza è di arrivare almeno al pareggio dei costi. Non siamo l’Arena di Verona che comunque può vendere alle televisioni lo spettacolo, noi incassiamo solo dal botteghino. A questo proposito devo dire che abbiamo ricevuto tante attestazioni dai nostri abbonati, stiamo preparando anche delle formule speciali per fare in modo di recuperare le date perse. E toccare con mano l’affetto delle persone fa sicuramente piacere».

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«Aspetto di vedere le disposizioni regionali prima di fare un vero programma e capire se una riapertura possa essere sostenibile – dice Alessandro Murtas, titolare del Cityplex Moderno multisala –. Lasciando da parte anche questa parte, ci sono alcune considerazioni da fare per quanto riguarda il nostro cinema. La prima è che, di fatto, il via libera arriva quando di solito la stagione finisce. E riaprire o meno in estate è un discorso difficile, è una stagione che è come una scatola vuota: a riempirla è fondamentalmente il mercato, dipendiamo dalle case produttrici e dalle loro intenzioni di mettere o meno in circolo nuove uscite». Murtas annuncia poi una grande novità, che per Sassari è un ritorno al passato: una rassegna all’aperto. «Stiamo presentando al Comune la domanda per organizzare un’arena nel giardino a fianco al cinema – dice –. All’esterno sarebbe tutto molto più sostenibile sotto tanti punti di vista. Intanto per quanto riguarda la sistemazione dei posti e le distanze di sicurezza, in generale ci sarebbero meno problemi di burocrazia. E poi per la programmazione, a quel punto puoi anche mettere su un cartellone diverso, che non sia legato alle nuove uscite e riproporre titoli classici o comunque più datati. Su questo versante siamo più fiduciosi, se la data del 15 giugno dovesse essere confermata siamo pronti a partire con l’arena».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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