La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, inaugurato un nuovo centro estetico: «Un massaggio a chi si è preso cura di noi»

di Giovanni Bua
Sassari, inaugurato un nuovo centro estetico: «Un massaggio a chi si è preso cura di noi»

Simona Fanari inaugura a Li Punti la sua attività e dona un trattamento a tutte le operatrici sanitarie  

20 maggio 2020
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SASSARI. C’è chi riparte, chi aspetta, chi non si è mai fermato. E c’è anche chi ha il coraggio di iniziare da capo. Con una nuova avventura sognata per anni, preparata con sforzi, sogni, risparmi messi via euro per euro. Che il “blocco” ha solo rallentato. E che mai si sarebbe potuta fermare.

Almeno a guardare l’entusiasmo e la tempra di Simona Fanari, portotorrese di 39 anni, estetista da dieci anni in alcuni dei migliori centri sassaresi. E da questa mattina titolare dal suo “Beltade”, in via Arcidiacono a Li Punti. Che “bagnerà” con un regalo speciale: «Ho deciso di regalare un massaggio di 30 minuti, una volta al giorno per tutto il mese di giugno per tutte le operatrici che in ospedale hanno affrontato l'emergenza di questi mesi prendendosi cura di tutti noi. Ora sarò io a prendermi cura di loro».

Un’apertura a cui Simona lavorava da mesi, almeno da dicembre dello scorso anno, quando ha deciso di rompere gli indugi e lasciare il suo lavoro da dipendente: «In realtà ho sempre pensato ad aprire un posto mio – racconta, mentre sistema gli ultimi arredi del suo locale – e per questo ho sempre cercato di imparare i segreti delle tantissime colleghe con cui ho avuto la fortuna di collaborare, ad aggiornarmi continuamente. E a risparmiare ogni euro possibile».

Un sogno lucido, in cui nulla è stato fatto per caso. A iniziare dal luogo scelto per l’apertura: «Ho deciso di venire a Li Punti – spiega – perché la maggior parte delle mie clienti più affezionate venivano da questa zona. Si sono dette tutte entusiaste di seguirmi e questo, insieme al costante incoraggiamento del mio compagno, mi ha dato la forza necessaria per buttarmi in questa piccola pazzia». Pazzia da molti sconsigliata: «Ho avuto qualche problema alla schiena – racconta – e ho subito due interventi. Mi dicevano: ma chi te lo fa fare. Come dipendente sei tutelata se ti ammali. Io in realtà in 10 anni non ho mai preso un giorno di malattia. E ho sempre lavorato come se il centro fosse mio. Quindi non ho ascoltato nessuno, per fortuna».

A provare a mettere i bastoni tra le ruote alla caparbia Simona ci ha provato il Covid. Ma anche lui ha fallito. «A marzo ero pronta – racconta – ma hanno bloccato tutto. Sapevo che dovevano solo avere pazienza. Ero sicura delle mie scelte, fatte con cura per ogni dettaglio. E infatti ora che si può ripartire sono pronta per le nuove normative. Io lavoro da sola, prendo pochi appuntamenti (già esauriti per giorni) per dare tempo alla cliente di rilassarsi. Sono sempre stata maniaca dell’igiene, della sanificazione, del monouso. Ho dipinto tutto con pitture ospedaliere. Insomma, manca solo la prima cliente, a cui non vedo l’ora di mostrare il mio, e spero anche suo, “posto” speciale».

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