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Sassari

Sassari, furti in abitazione e truffa: indagate quindici persone

di Nadia Cossu
Sassari, furti in abitazione e truffa: indagate quindici persone

La squadra mobile ha sgominato una banda che faceva razzia di gioielli. L’inchiesta è andata avanti per due anni, i monili venivano versati nei compro oro

21 maggio 2020
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SASSARI. Rompevano i vetri delle finestre di appartamenti che solitamente si trovavano ai primi piani dei palazzi e, una volta dentro l’abitazione, facevano razzia di gioielli. Un modus operandi che si ripeteva come un copione e che aveva determinato, a partire dalla primavera del 2018, una pioggia di denunce in questura e anche nella caserma dei carabinieri. Ora la squadra mobile di Sassari, coordinata dal dirigente Dario Mongiovì e con la supervisione del sostituto procuratore Beatrice Giovannetti, ha chiuso quell’attività di indagine. Due giorni fa sono stati notificati quindici avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettante persone considerate responsabili, a vario titolo, di furto in abitazione, riciclaggio dei proventi dell’attività illecita e truffa.

Il lavoro della polizia è partito due anni fa quando l’ufficio della questura di Sassari ha iniziato a ricevere numerose denunce di furto in abitazione, in città ma anche nell’hinterland.

L’attenzione degli investigatori si era subito concentrata sul fatto che ci fosse un’identica tipologia di azione: in tutti i casi, infatti, gli autori dei furti si erano introdotti nelle abitazioni dopo ave infranto i vetri di porte o finestre, generalmente nei primi piani dei palazzi o nei piani rialzati, facilmente raggiungibili dalla sede stradale. Le indagini erano state orientate sulla ricerca di versamenti dei gioielli rubati nei compro oro e questo aveva permesso di individuare una rete di personaggi che gravitavano nel mondo della microcriminalità cittadina, riconducibili agli autori dei furti. A questo punto la polizia aveva avviato una minuziosa ricostruzione dei movimenti dei sospettati attraverso l’attento studio di numerosissime registrazioni provenienti dagli impianti di videosorveglianza. Erano poi state sentite le vittime dei furti che avevano riconosciuto gran parte dei preziosi recuperati nei compro oro e sottoposti a sequestro.

Il gruppo criminale era formato anche da persone che si presentavano nei compro oro per versare i gioielli rubati, erano legati agli autori dei furti da vincoli di amicizia o sentimentali. Per nasconderne la provenienza illecita e ostacolarne l’identificazione, i monili venivano anche fatti a pezzi e versati in diversi negozi, talvolta a distanza di giorni. In alcuni casi i titolari hanno denunciato queste persone per truffa. Gli uomini della squadra mobile, dunque, sulla base delle immagini dei vari pezzi di gioielli ritrovati nei compro oro, hanno dovuto fare una vera e propria opera di ricomposizione in modo da renderne possibile il riconoscimento da parte dei proprietari. I principali protagonisti di questi furti sono stati arrestati nel corso delle indagini e, tuttora, sono detenuti per altri reati.

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