La Nuova Sardegna

Sassari

Sirio salirà sul cavalcavia per arrivare a Li Punti

di Roberto Sanna
Sirio salirà sul cavalcavia per arrivare a Li Punti

Approvato ieri dal consiglio il progetto originale, cassata la “variante Sanna” Il ponte scavalcherà la 131 e il rio Sant’Orsola partendo da via Marginesu

22 maggio 2020
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SASSARI. Per arrivare a Li Punti passando da via Marginesu, a Sant’Orsola, Sirio transiterà su un cavalcavia sopra la ferrovia, il rio Sant’Orsola e la 131 e porterà i passeggeri in via Pala di Carru e via Pasella. Due chilometri scarsi che costeranno poco meno di 35 milioni di euro e mettono fine a un percorso amministrativo cominciato con Gianfranco Ganau (sotto il quale fu approvato per la prima volta questo progetto) a Palazzo Ducale. La decisione è definitiva, l’ha timbrata ieri il consiglio comunale votando la mozione formalizzata dal capogruppo di maggioranza Manuel Alivesi al termine di un dibattito durato poco più di due ore nella sala Langiu dei Vigili urbani, in via Carlo Felice. Ventuno i voti favorevoli, nove quelli contrari (Pd, Cinquestelle e Mariolino Andria), un astenuto (Daniele Deiana). Bocciata la seconda proposta (un cavalcavia più corto e un percorso parallelo alla 131 con tre semafori) che era stata votata sotto Nicola Sanna nell’aprile del 2019 a conclusione del suo mandato e prevedeva invece un cavalcavia più breve e un successivo percorso parallelo alla 131 con tre semafori.

Tempi stretti. La palla passa adesso all’Arst, che si era sempre rifiutato di iniziare la progettazione senza una chiara indicazione dell’amministrazione comunale. Indicazione che ieri il sindaco Nanni Campus ha sollecitato, chiarendo in aula di aver effettuato un insistente pressing per avere a disposizione la documentazione completa «che è partita da Cagliari l’8 maggio». Campus ha anche spiegato che i tempi ristretti non consentono ulteriori ritardi: «il rischio – ha detto – è quello di perdere anche gli ultimi 36 degli originari 90 milioni che l’accordo di programma da me firmato a suo tempo con la Regione concedevano a Sassari per quest’opera. Nel corso degli anni abbiamo perso tantissimi soldi, che sono stati dirottati a Cagliari, e non possiamo permetterci di perderne altri 18: sappiamo già che il cronoprogramma ci porterà a sforare i tempi, ma completando la prima parte di questo nuovo tracciato, quello fino a via Marginesu, potremmo convincere l’Unione europea che possiamo farcela. Altrimenti, questi 36 milioni verranno dimezzati. Ciò che voglio da questo consiglio comunale è un’assunzione di responsabilità, quella per la quale avete chiesto alla città di essere eletti».

Il progetto che non piace. La nota dolente dell’opera è che non piace praticamente a nessuno, non solo a chi ieri ha votato contro. «In campagna elettorale non ho sposato nessuno di questi due progetti – ha detto Nanni Campus –, scelgo il primo perché è il meno peggio. E non bisogna dimenticare che è stato votato per tre volte da un consiglio comunale, mentre il secondo progetto è stato approvato in “articulo mortis”». Per lui, quasi un deja-vu. Nel 2000, appena eletto, si trovò a che fare col primo lotto, quello del “circuito cittadino”, lasciatogli in eredità da Anna Sanna. Stavolta il tratto è quello che collegherà la città alle periferie e questo lo ha spinto a chiarire che «non sono contro la metropolitana di superficie, ma contro un uso idiota e parziale».

«Votiamo il meno peggio» è stata anche la dichiarazione di Manuel Alivesi e il maxi-viadotto non piace nemmeno agli avversari di Campus alle ultime elezioni. Mariano Brianda ha chiesto di sfruttare l’emergenza covid per prendere ulteriore tempo e arrivare a un progetto condiviso dalla città, Mariolino Andria ha addirittura proposto di fermare l’opera a metà in via Marginesu senza costruire il cavalcavia e «sfidare il futuro, perché stiamo finanziando l’ennesima opera pubblica senza fine».

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