La Nuova Sardegna

Sassari

Le chiese riaprono tra emozione e precauzioni

I fedeli ritornano nei luoghi di culto rispettando le distanze di sicurezza e con qualche banco in meno

23 maggio 2020
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PORTO TORRES. Dopo due mesi e mezzo anche le chiese turritane hanno riaperto le porte ai fedeli «che hanno mostrato senso di responsabilità unito alla commozione di potere rientrare in chiesa» sintetizza don Michele Murgia, parroco di Cristo Risorto, mentre don Mario Tanca alla guida della parrocchia dei Santi Martiri Turritani dice che «si cerca di ritornare alla normalità senza fare nulla di straordinario: la vita cristiana è normalità». A San Gavino «essendo un giorno feriale l’affluenza non è stata eccezionale, ma ovviamente una prova più importante sarà domenica prossima, anche se la gente conosce tutte le disposizioni e sa come si deve comportare» afferma don Tanca che rivela come i fedeli non abbiano avuto problemi a rispettare la distanza di sicurezza «sedendosi ai lati di ogni banco alternato. Se servirà si aggiungeranno delle sedie». In Basilica come in ogni chiesa non c’era acqua nell’acquasantiera né si è potuto scambiare il segno di pace e si è evitata ogni forma di assembramento all’interno e sulle porte. Don Tanca ha somministrato la comunione dopo avere indossato mascherina e guanti ed essersi igienizzato, poi «al termine della messa si sono igienizzati i banchi mentre un’igienizzazione generale vi era già stata venerdì». A Cristo Risorto a causa di un messa di trigesimo, l’afflusso è stato importante: «attorno alle settanta unità, sotto comunque il massimo previsto in duecento presenze – dice Don Michele Murgia –. Abbiamo tolto banchi e sedie e rispettare le distanze è stato semplice. Non abbiamo da tanti anni acquasantiera e non si fa mai la questua».

Emanuele Fancellu

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