«Tavolini all’aperto anche per i librai»
di Luca Fiori
Chicca Pulina, titolare della libreria Dessì, lancia l’idea di spazi esterni per riprendere a organizzare eventi in sicurezza
25 maggio 2020
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SASSARI. In piena pandemia, con le persone barricate in casa depresse e preoccupate, si è ritrovata con un libro in mano e una richiesta speciale che arrivava in città dalla penisola: una dedica da scrivere di suo pugno e una consegna da fare con un’urgenza, come se tra le mani avesse un farmaco o un bene di primissima necessità.
«Non ne avevo certo bisogno – racconta Chicca Pulina – ma in quel momento ho avuto la conferma di quanto sia fondamentale il ruolo delle librerie e di quanto siano importanti i libri, specialmente nei momenti difficili della vita». Figlia di Piero Pulina, lo storico libraio di largo Cavallotti, scomparso lo scorso anno, Chicca ha deciso di affrontare la ripartenza dopo il lockdown con il suo solito entusiasmo. Neanche la mascherina riesce a nascondere il sorriso con cui la libraia da sempre accoglie chi va a trovarla e le chiede un consiglio. Lo stesso spirito con cui nel 2007 prese le redini dell’attività di famiglia, fondata nel 1863 da Giuseppe Dessì che si avventurò nel mondo dell’editoria, stampando volumi di autori importantissimi come Salvatore Satta e Grazia Deledda. «Il nostro era e resta un settore in crisi – spiega la libraia – ma il calore che abbiamo sentito quando eravamo chiusi a marzo e aprile e l’affetto che le persone ci hanno dimostrato quando un mese fa abbiamo riaperto al pubblico, ci ha fatto emozionare e ci sta dando la forza per riprendere a fare questo lavoro che amiamo». Tra i pochi effetti benefici del lungo isolamento per tante persone c’è stata la riscoperta della lettura e dei grandi classici. «Sono stati tanti – racconta la libraia – quelli che in questi mesi ci hanno cercato, preferendoci ad Amazon anche quando eravamo chiusi, per acquistare un libro da regalare o che avevano voglia di leggere. Ora che abbiamo riaperto e la gente ha ripreso a farci vista – conclude Chicca Pulina – sarebbe carino poter avere anche noi uno spazio all’esterno per riprendere, con tutte le cautele, anche gli incontri con gli autori e gli eventi culturali».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Non ne avevo certo bisogno – racconta Chicca Pulina – ma in quel momento ho avuto la conferma di quanto sia fondamentale il ruolo delle librerie e di quanto siano importanti i libri, specialmente nei momenti difficili della vita». Figlia di Piero Pulina, lo storico libraio di largo Cavallotti, scomparso lo scorso anno, Chicca ha deciso di affrontare la ripartenza dopo il lockdown con il suo solito entusiasmo. Neanche la mascherina riesce a nascondere il sorriso con cui la libraia da sempre accoglie chi va a trovarla e le chiede un consiglio. Lo stesso spirito con cui nel 2007 prese le redini dell’attività di famiglia, fondata nel 1863 da Giuseppe Dessì che si avventurò nel mondo dell’editoria, stampando volumi di autori importantissimi come Salvatore Satta e Grazia Deledda. «Il nostro era e resta un settore in crisi – spiega la libraia – ma il calore che abbiamo sentito quando eravamo chiusi a marzo e aprile e l’affetto che le persone ci hanno dimostrato quando un mese fa abbiamo riaperto al pubblico, ci ha fatto emozionare e ci sta dando la forza per riprendere a fare questo lavoro che amiamo». Tra i pochi effetti benefici del lungo isolamento per tante persone c’è stata la riscoperta della lettura e dei grandi classici. «Sono stati tanti – racconta la libraia – quelli che in questi mesi ci hanno cercato, preferendoci ad Amazon anche quando eravamo chiusi, per acquistare un libro da regalare o che avevano voglia di leggere. Ora che abbiamo riaperto e la gente ha ripreso a farci vista – conclude Chicca Pulina – sarebbe carino poter avere anche noi uno spazio all’esterno per riprendere, con tutte le cautele, anche gli incontri con gli autori e gli eventi culturali».
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