La Nuova Sardegna

Sassari

20 anni di Ardia nelle foto degli obrieri

 20 anni di Ardia nelle foto degli obrieri

Cossoine, i giovani del Servizio civile hanno raccolto le immagini dei capocorsa

28 maggio 2020
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COSSOINE. Vent’anni di Ardia, attraverso le immagini de “s’operagiu mazzore”, l’obriere, il capocorsa. Li hanno ripercorsi i giovani del servizio civile universale di Cossoine, con la raccolta di foto promossa per provare a proporre un’”Ardia virtuale”, in sostituzione di quella reale dedicata a San Sebastiano, che quest’anno non si è potuta correre per i motivi ben noti.

E sono immagini, quelle pubblicate sul profilo facebook del servizio civile, che suscitano sentimenti di profonda emozione in tutti i cossoinesi, che a quella corsa di cavalli e a quegli intrepidi cavalieri, sono profondamente legati. Così come inducono sentimenti di dolore e di rimpianto, perché fra quelle immagini compaiono cavalieri poi prematuramente scomparsi.

Come Silvio Sotgiu, capocorsa nel 2001 e poi di nuovo nel 2011, morto nel 2018, all’età di 42 anni, per lo scoppio del serbatoio su cui stava lavorando, a Reggio Emilia.

O ancora Nicola Sotgiu, obriere nel 2006, morto nel 2011, all’età di 42 anni anch’egli, per una malattia. E fra quelle immagini c’è anche un bel bianco e nero che ritrae Tino Sotgiu, fratello di Nicola, obriere nel 1999, in sella ad un bel baio e con la bandiera del Santo.

Poi, nel 2000, Giovanni Pintori, e a seguire, Silvio Sotgiu (2001), Alessandro Piras (2002 e 2012), Antonio Maria Carboni (2003), Vincenzo Spanu (2004), Davide Cau (2005), Nicola Sotgiu (2006), Salvatore Cau (2007), Francesco Spanu (2008), Gerardo Sotgiu (2009), Checco Spanu (2010), Silvio Sotgiu (2011), Angelo Murru (2013), Mario Spanu (2014), Antonio Pittalis (2015), Maria Vittoria Stoccoro, con Ardia corsa dal marito Vincenzo Spanu (2016), Maria Luisa Unali, con Ardia corsa dallo zio Giancarlo Contini (2017), Giuseppe Campus (2018), Marco Carboni, con Ardia corsa da Alessandro Piras (2019).

A tutti loro, obrieri dell’Ardia, e a tutti i cavalieri che da sempre onorano quella gloriosa tradizione, va il pensiero commosso di tutti i cossoinesi. «Attraverso questo nostro piccolo progetto – scrivono i giovani del Servizio civile – e questi scatti, speriamo di farvi rivivere delle belle sensazioni ed emozioni e ci auguriamo di aver colmato, almeno in parte, il grande vuoto lasciato dalla mancata celebrazione di San Sebastiano di quest'anno».

Mario Bonu

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