La Nuova Sardegna

Sassari

Tavolini dei bar al posto dei parcheggi

di Barbara Mastino
Tavolini dei bar al posto dei parcheggi

Ozieri, l’amministrazione comunale rinuncia a ventisei stalli blu per venire incontro alle richieste degli esercenti

29 maggio 2020
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OZIERI. Anche il Comune di Ozieri sposa la politica della mano tesa nei confronti degli esercizi pubblici e rinuncia a una ventina di parcheggi in vari angoli della città per concederli in uso gratuito ai locali per installare dei tavolini all’aperto. L’ordinanza è di qualche giorno fa, ma alcuni locali si stanno ancora attrezzando per rendere fruibili e comode le aree per i clienti.

Nei tavolini all’aperto nei nuovi spazi di suolo pubblico i clienti potranno essere serviti dalle 9 di mattina sino alla mezzanotte: nelle ore notturne e di prima mattina gli spazi non potranno essere occupati anche se eventuali allestimenti come le pedane non dovranno essere rimosse ogni notte. Gli stalli assegnati sono 26 in tutto: 3 in via De Gasperi vicino alla Q8, altrettanti in piazza Vittorio Emanuele (fontana Grixoni) accanto a palazzo Pietri, 2 in piazza Carlo Alberto vicino al Venus, 3 in piazza Grazia Deledda vicino al Ponte, due in via Regina Margherita (Badde) rispettivamente per ciascuno dei due bar presenti, di cui uno nel retro dell’edicola, quattro in via Roma di fronte alla Centrale, cinque in via Vittorio Veneto, dove sono presenti tre locali (di cui solo due al momento hanno riaperto), altri quattro in via Stazione per la pizzeria e il bar di fronte. Ventisei stalli in tutto, come detto, la maggior parte dei quali attualmente a pagamento, che per tutta l’estate saranno lasciati in uso ai baristi. Questa decisione, presa in accoglimento delle richieste degli esercenti commerciali (che come si sa da poco si sono costituiti in associazione), segue quella di concedere ai locali pubblici l’esenzione momentanea dalla Tosap (l’imposta per il suolo pubblico) e di allargare gli spazi già concessi dagli anni scorsi agli altri locali. In quel caso decidere l’allargamento delle aree è stato più facile perché si tratta di esercizi che insistono su piazze, ampi marciapiedi o che addirittura sono titolari dei propri spazi antistanti. In questo secondo caso, invece, si è dovuto prendere in mano il decametro, e si è cercato di venire incontro alle esigenze senza creare problemi al traffico.

Esercenti contenti, automobilisti magari un po’ meno, ma è il prezzo da pagare per dare una mano alla ripresa di un settore pesantemente colpito. E pazienza se per bere un caffè o entrare in un ufficio si dovrà rinunciare ad avere l’auto parcheggiata a un metro dalle proprie scarpe. Magari ne guadagneranno anche la qualità dell’aria che si respira e la sicurezza dei passanti, nonché la vivibilità in strade che per i mesi estivi si trasformeranno in ritrovi per ragazzi e adulti, nel doveroso rispetto delle regole di distanziamento che rimarranno in vigore chissà per quanto ancora.



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