«Una vita allo sportello a osservare il mondo»
Va in pensione dopo 42 anni di servizio la storica operatrice dell’ufficio postale di Benetutti
30 maggio 2020
1 MINUTI DI LETTURA
BENETUTTI. Va in pensione la storica operatrice di sportello dell’ufficio postale di Benetutti Angela Manca, 67 anni, dopo 42 anni di servizio salutata dai colleghi e dai dirigenti dell’ufficio di Benetutti.
«Ho fatto il mio ingresso nel mondo delle poste in qualità di fattorina – ha raccontato Angela Manca –. Consegnavo telegrammi ed espressi. Ero una ragazzina curiosa ed intraprendente. A 18 anni esatti feci la domanda per il concorso nazionale e risultai essere la candidata più giovane di quella sessione. A 19 anni superai l’esame scritto, a Sassari, e a 22 anni superai l'orale e l’esame di dattilografia che si tenne a Roma».
«All’età di 24 anni venni assunta a tempo indeterminato – precisa Angela Manca –. La prima sede di lavoro fu Borore, dove rimasi per tre anni.
Era il 1978.
L’Italia e la Sardegna stavano cambiando pelle. Si delineavano nuovi orizzonti, veniva messo in discussione tutto, compreso il ruolo della donna nella società».
A Nule, dove l’ex sportellista lavorò per sedici anni, subì due rapine a mano armata. «Le due rapine – è il commento di Angela Manca – segnarono una ferita profonda nella mia vita professionale e privata.
Fu grazie al sostegno di mio marito e dei miei colleghi scomparsi, Angelo Sanna e Ietta Leori, se fui in grado di riprendere la mia vita ordinaria e di raggiungere, oggi, quest’importante risultato».
Elena Corveddu
«Ho fatto il mio ingresso nel mondo delle poste in qualità di fattorina – ha raccontato Angela Manca –. Consegnavo telegrammi ed espressi. Ero una ragazzina curiosa ed intraprendente. A 18 anni esatti feci la domanda per il concorso nazionale e risultai essere la candidata più giovane di quella sessione. A 19 anni superai l’esame scritto, a Sassari, e a 22 anni superai l'orale e l’esame di dattilografia che si tenne a Roma».
«All’età di 24 anni venni assunta a tempo indeterminato – precisa Angela Manca –. La prima sede di lavoro fu Borore, dove rimasi per tre anni.
Era il 1978.
L’Italia e la Sardegna stavano cambiando pelle. Si delineavano nuovi orizzonti, veniva messo in discussione tutto, compreso il ruolo della donna nella società».
A Nule, dove l’ex sportellista lavorò per sedici anni, subì due rapine a mano armata. «Le due rapine – è il commento di Angela Manca – segnarono una ferita profonda nella mia vita professionale e privata.
Fu grazie al sostegno di mio marito e dei miei colleghi scomparsi, Angelo Sanna e Ietta Leori, se fui in grado di riprendere la mia vita ordinaria e di raggiungere, oggi, quest’importante risultato».
Elena Corveddu