La Nuova Sardegna

Sassari

Chiuso il dormitorio di piazza Garibaldi

Chiuso il dormitorio di piazza Garibaldi

L’associazione Mirade: «Fermi dal 1° giugno, il Comune ci ha avvisato mandandoci una mail»

03 giugno 2020
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PORTO TORRES. Il dormitorio pubblico di piazza Garibaldi non è più attivo dal primo giugno e i gestori della struttura, l’associazione volontariato Mirade onlus, non hanno ricevuto alcuna comunicazione dall’amministrazione comunale per l’eventuale prosecuzione del servizio di riparo notturno. Una comunicazione è però arrivata per posta elettronica certificata il 12 maggio scorso: «Si prescrive di attenersi scrupolosamente alla durata complessiva della progettazione (12 mesi) – scrive il responsabile della gestione dei Servizi sociali – e di rendicontare entro una tempistica congrua agli uffici dei servizi sociali il rendiconto dettagliato degli importi finora utilizzati».

Dei tre ospiti ancora presenti nel dormitorio, uno sarebbe stato sistemato in una struttura di Codrongianos e degli altri due non si conosce invece la destinazione. Il servizio era stato presentato nel 2019 dalla giunta comunale, realizzato con i fondi del Piano locale unitario dei servizi alla persona, con l’obiettivo principale di ospitare temporaneamente chi si trovava in una situazione di grave difficoltà ma anche per sostenere quanti non volevano abbandonare la speranza di trovare una nuova strada per il reinserimento nella società. Un percorso che aveva permesso ad alcune persone di trovare lavoro in altre realtà (navigazione e ristorazione) e ad altre di avviare una attività in proprio. «Ci sentiamo beffati – dicono i responsabili di Mirade – perché dopo tutto questo tempo l’unica comunicazionie del Comune è sstata solo quella relativa alla rendicontazione: l’assessora conosce perfettamente le spese che bisogna sostenere per tenere in piedi la struttura, ma in previsione della scadenza del contratto non abbiamo ricevuto una sua rassicurazione sulla prosecuzione del servizio». L’affitto per un anno del dormitorio costa 18mila euro, 1500 euro sono di caparra, 1200 euro di condominio, 600 euro di tassa rifiuti e 900 euro di caparra per Abbanoa.

«Gli uffici sono in attesa di ricevere dall'associazione la rendicontazione delle attività che dovrà essere inviata al Plus – aveva detto circa un mese fa l’assessora alle Politiche sociali Rosella Nuvoli –, affinchè gli importi residui, pari a circa 25mila euro, vengano riconosciuti al Comune di Porto Torres. A quel punto il servizio potrà essere prorogato ed è nostra precisa volontà farlo perché l'attività ha funzionato». (g.m.)

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