La Nuova Sardegna

Sassari

Ponte romano, 13 gruppi per il progetto

di Gavino Masia
Ponte romano, 13 gruppi per il progetto

Corsa contro il tempo per recuperare uno dei monumenti simbolo della città. Il Ministero ha stanziato 3 milioni di euro

03 giugno 2020
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PORTO TORRES. Tredici gruppi di progettazione hanno partecipato al bando di gara per l'affidamento dell’incarico di revisione e aggiornamento del progetto esecutivo di restauro - compreso il piano di sicurezza e coordinamento - del ponte romano. La fase successiva è quella dell’apertura delle buste da parte del Segretariato regionale dei Beni culturali, per conoscere le offerte e stabilire poi l’impresa vincitrice. Una procedura prevista dalla legge, prima di appaltare finalmente i lavori in base alla progettazione richiesta.

«Abbiamo finito di controllare la documentazione amministrativa – assicura la funzionaria responsabile del procedimento, architetto Patrizia Tomassetti – e questa settimana si insedierà la commissione per valutare le offerte tecniche: entro questo mese dovremo chiudere, individuando così il soggetto incaricato per la revisione del progetto». Una buona notizia per uno dei simboli di Porto Torres, che attende da tanti anni, troppi, di ritornare allo splendore di una volta. I cittadini attendono infatti di poter vedere l’inizio degli interventi di consolidamento di uno dei monumenti romani meglio conservati d'Italia. Un percorso iniziato diciassette anni fa con la richiesta di finanziamenti per completare l’antico camminamento del ponte e inserito nel 2017 dalla Soprintendenza Arte e paesaggio di Sassari tra i primi punti della programmazione per il completamento dello scavo di restauro. I lavori per riportare alla luce proprio tutta la pavimentazione originaria sono stati approvati da tutti gli enti preposti ma bloccati per mancanza di fondi. La svolta positiva quando il comitato scientifico del ministero per i Beni e le attività culturali ha approvato il finanziamento di 3 milioni e 350mila euro, attraverso risorse derivanti dalla legge del dicembre 2016, che prevedono una quota iniziale di 400mila euro per lo scavo archeologico e la sistemazione della carreggiata da parte dei tecnici e degli assistenti della Soprintendenza archeologica. In attesa dell’inizio dei lavori, però, sul Ponte sono necessari interventi di decoro per eliminare le erbacce presenti in discreta quantità che coprono una parte della vecchia pavimentazione, e aggiustare il cancello d’ingresso divelto da mesi. L’antica struttura ricade sotto le competenza del Comune, in quanto fa parte della viabilità pedonale urbana, quindi manutenzione e decoro urbano dovrebbero essere svolte periodicamente dall’amministrazione comunale in accordo con la Soprintendenza. Dal punto di vista strutturale, invece, il ponte necessita di restauro soprattutto nelle superfici decorate e nei materiali lapidei. I primi interventi, diretti dal Segretariato regionale del Mibact, riguardano la rimozione dell’asfalto che ancora ricopre un tratto della pavimentazione originaria, lungo circa 200 metri e il ripristino dei vecchi basoli.

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