La Nuova Sardegna

Sassari

«È il momento di cambiare passo»

«È il momento di cambiare passo»

Il gruppo del Pd presenta una mozione: «Facciamo un patto tutti insieme»

04 giugno 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Quello degli spazi e delle attività culturali è sempre stato un tema caldo in città, ed è diventato di strettissima attualità adesso che l’estate si avvicina, bisogna compilare un cartellone e (soprattutto) gli operatori devono in qualche modo cercare di rifarsi economicamente della primavera negata dal coronavirus.

Aveva già sollevato il problema qualche tempo fa in consiglio comunale Mariolino Andria, con un’interpellanza discussa in aula con la quale sollecitava l’assessorato «a promuovere con energia, fantasia e grande intensità, la cultura e l’arte in città» facendo riferimento alla grande produzione sul web degli artisti cittadini durante lo stop imposto dal coronavirus.

Nei giorni scorsi il gruppo consiliare del Pd ha presentato una mozione nella quale si chiede di “dare avvio a un rinnovato Patto per la Cultura per la città di Sassari”. «Una mozione che ha due significati – dice Giuseppe Mascia, primo firmatario del documento –. Il primo è quella di progettare un tentativo di ripresa delle attività culturali, intese in senso molto ampio. Anche gli operatori culturali hanno accusato pesantemente il blocco delle loro attività, ma a differenza di altri settori questo non ha ricevuto alcun sostegno: solo un taglio netto». Il secondo intento della proposta è «ripartire con un passo nuovo, visto che di questi argomenti a Sassari si discute da tanto tempo ed è venuto il momento di avere un nuovo approccio lasciando da parte certe pratiche ossidate. L’occasione è importante – aggiunge – perché la possibilità di godere di una bella stagione piuttosto lunga e di avere a disposizione un territorio di un certo tipo si presta a molte iniziative. A noi interessa che il Comune, sostanzialmente, individui i luoghi e si faccia garante dell’evento, mettendolo in sicurezza con strutture sue e aiutando così gli operatori. Deve farlo individuando il maggior numero di destinatari, ma non facendo assistenza. Il cambio di passo deve essere questo, perché gli artisti e gli operatori secondo noi dovranno essere messi in grado di svolgere gli spettacoli, ma a farli guadagnare dovrà essere la qualità delle loro proposte con i biglietti». Resta un problema non da poco: «quando l’assessora dice che la previsione di cassa è zero, dice la verità perché il bilancio armonizzato funziona così. Il Comune può trovare ulteriore risorse coi tributi ma credo che, dovesse succedere, i settori privilegiati saranno altri. Noi suggeriamo così tre strade per recuperare risorse: il Mibact, la Regione tramite il fondo per gli enti locali le leggi di settore, e un dialogo stretto con la Fondazione di Sardegna».(r.s.)

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative