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Sassari

Sassari assaltata dagli ultrà cagliaritani: il Comune parte civile

di Nadia Cossu
Sassari assaltata dagli ultrà cagliaritani: il Comune parte civile

Per la guerriglia urbana del 25 marzo 2017 la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio di 82 tifosi cagliaritani  

10 giugno 2020
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SASSARI. Una parte della città, quel 25 marzo di tre anni fa, fu letteralmente presa d’assalto da gruppi di tifosi violenti. Una vera e propria guerriglia urbana si scatenò davanti alla stazione di Sassari quando numerosi ultras del Cagliari calcio seminarono il panico in occasione di un’amichevole che i rossoblù avrebbero dovuto giocare nel pomeriggio a Sorso, contro la squadra locale.

Per quei fatti la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio di 82 persone e l’udienza preliminare è stata fissata per il 30 settembre. I disordini in città furono tanti quel giorno, i residenti della zona in pochi minuti piombarono in un incubo, accerchiati da persone incappucciate e in alcuni casi violente. Ora la giunta ha messo nero su bianco in una delibera un’importante decisione: il Comune di Sassari si costituirà parte civile nell’udienza davanti al giudice Michele Contini. Tutto questo in considerazione «dei delitti commessi dagli imputati durante il percorso dalla via Padre Zirano alla stazione ferroviaria e successivamente alla Piazza Sant’Antonio – si legge nella delibera – e in particolare del danneggiamento di arredi urbani e automezzi in sosta, imbrattamento di muri con vernice spray e lesioni personali causate ad alcuni passanti, esercenti e avventori di esercizi pubblici commessi avvalendosi di bastoni, cinture e aste rinforzate». Si costituirà parte civile con l’avvocato Marco Manca anche un cittadino che fu colpito per errore durante i disordini. L’uomo, scambiato per un teppista, fu preso a manganellate da un poliziotto: perse sei denti e si fratturò la mandibola.

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Il piano dei tifosi cagliaritani scattò a fine mattinata. Era quasi l’ora di pranzo e improvvisamente la città si trasformò in un campo di battaglia. Circa 180 appartenenti al gruppo degli “Sconvolts”, diretti a Sorso a bordo di tre pullman per assistere alla partita, decisero di fermarsi in via Padre Zirano vicino alla stazione di Sassari. E scoppiò il caos. Le accuse da cui gli imputati devono difendersi sono molto pesanti: devastazione e saccheggio, lesioni gravi e possesso di artifizi pirotecnici e altri oggetti contundenti e atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive. Furono lunghe e articolate le indagini portate avanti dalla Digos di Sassari in sinergia con i colleghi di Cagliari. E proprio grazie allo scrupoloso lavoro condotto dalla polizia era emerso che l’intento del gruppo di ultras sarebbe stato quello di devastare e saccheggiare il centro della città e aggredire in modo indiscriminato chiunque si trovassero davanti sfruttando l’effetto sorpresa. Una volta scesi dai pullman gli ultras cagliaritani avevano iniziato a marciare in modo compatto con i volti coperti verso la stazione ferroviaria. Nel tragitto avevano fatto esplodere bombe carta e accesso fumogeni sotto gli sguardi impietriti dei commercianti e dei residenti della zona. Una volta raggiunta la stazione, i tifosi muniti di mazze, bastoni, catene e aste portabandiera, avevano iniziato ad aggredire i cittadini presenti in zona e a innescare dei tafferugli tali da paralizzare completamente il traffico, compresi i mezzi di trasporto pubblico. Una guerriglia urbana che pochi minuti dopo si era trasformata in uno scontro tra tifoserie. Diversi tifosi della Torres – quando in poco tempo la notizia dell’assalto si era diffusa in città – erano sopraggiunti infatti davanti alla stazione per difendere i commercianti e i cittadini aggrediti e le due fazioni per qualche minuto erano entrate in contatto. Fortunatamente l’arrivo immediato della polizia in assetto antisommossa aveva scongiurato il rischio di gravi danni alle persone.
 

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