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L’acconto dell’Imu posticipato al 31 ottobre
SENNORI. L’acconto per la nuova Imu 2020 si potrà pagare entro il 31 ottobre. Lo ha deciso il consiglio comunale, che nei giorni scorsi ha votato per l’azzeramento delle sanzioni e degli interessi...
13 giugno 2020
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SENNORI. L’acconto per la nuova Imu 2020 si potrà pagare entro il 31 ottobre. Lo ha deciso il consiglio comunale, che nei giorni scorsi ha votato per l’azzeramento delle sanzioni e degli interessi per eventuali ritardi rispetto al termine ultimo, fissato dalla legge al 16 giugno.
In sostanza, pur non differendo la scadenza del pagamento del tributo, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Sassu è riuscita a concedere quella che nei fatti è una proroga a tutti gli effetti. Ma che non può essere sfruttata indistintamente da tutti i cittadini. Le regole precise su come determinare la platea di beneficiari – per ora si parla genericamente di contribuenti che hanno registrato difficoltà economiche a causa della pandemia – verranno messe nero su bianco su un successivo regolamento che entro poco tempo dovrebbe arrivare all’esame delle commissioni e, successivamente, del consiglio comunale. Secondo le poche indicazioni emerse in aula, in linea di massima i beneficiari dovranno produrre un’autocertificazione che dovrà soddisfare i criteri (probabilmente reddituali) fissati dall’assemblea civica. (s.sant.)
In sostanza, pur non differendo la scadenza del pagamento del tributo, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Sassu è riuscita a concedere quella che nei fatti è una proroga a tutti gli effetti. Ma che non può essere sfruttata indistintamente da tutti i cittadini. Le regole precise su come determinare la platea di beneficiari – per ora si parla genericamente di contribuenti che hanno registrato difficoltà economiche a causa della pandemia – verranno messe nero su bianco su un successivo regolamento che entro poco tempo dovrebbe arrivare all’esame delle commissioni e, successivamente, del consiglio comunale. Secondo le poche indicazioni emerse in aula, in linea di massima i beneficiari dovranno produrre un’autocertificazione che dovrà soddisfare i criteri (probabilmente reddituali) fissati dall’assemblea civica. (s.sant.)
