La Nuova Sardegna

Sassari

Scanu: «Area di crisi, c’è la firma in arrivo bandi per 22 milioni»

di Giovanni Bua
Scanu: «Area di crisi, c’è la firma in arrivo bandi per 22 milioni»

Il presidente del Cip al tavolo della Provincia: «La notizia dalla sottosegretaria Todde, pronti a partire» Novità anche per la Zes: «La pratica è finalmente completa ed è stata già trasmessa al Ministero»

16 giugno 2020
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SASSARI. Venti milioni di euro di fondi statali per l’Area di crisi complessa, più due di cofinanziamento regionale, pronti a partire. E il fascicolo Zes che ha completato il faticoso iter e aspetta solo la firma del ministro.

Porta buone notizie Valerio Scanu, presidente del Consorzio industriale provinciale di Sassari. Che ieri ha parlato di fronte al tavolo di confronto istituzioni–parti sociali per il rilancio del territorio, che unisce il mondo del lavoro, delle associazioni delle imprese e delle organizzazioni sindacali, guidato dall’amministratore straordinario della Provincia, Pietrino Fois. Che annuncia che convocherà immediatamente la sottosegretaria per chiarire tutti i dettagli: «E iniziare immediatamente a muoverci».

«Per quanto riguarda i fondi dell’area industriale complessa – ha spiegato Scanu – il sottosegretario Alessandra Todde ha annunciato che ha firmato il ministro dell’Ambiente, l’ultima firma che mancava. A breve dunque arriveranno i bandi. La prima trance sono 20 milioni più 2 milioni di cofinanziamento regionale. La programmazione strategica, da quando nel 2016 Porto Torres e Sassari sono stati riconosciuti nell’area, è servita per completare tutta la programmazione strategica. Adesso però bisogna velocizzare. E, dopo questa prima trance, insistere per far partire il resto, anche perché è il momento opportuno per attingere dai fondi nazionali e europei che si stanno mettendo in campo per la ricostruzione».

La partita è decisiva, e gli investitori non mancherebbero. «Le schede progettuali presentate per il Polo di Porto Torres (area che comprende i Comuni di Porto Torres e Sassari, con oltre 11mila imprese e 36mila addetti) – ha sottolineato Scanu – sono 59, per un totale di investimenti pari a 658 milioni e 886mila euro e una previsione di incremento occupazionale di 880 addetti. Sono i dati di una call fatta da Invitalia per rilevare i fabbisogni di investimento delle imprese, puramente conoscitiva, che dà però ben conto di quanto le risorse che potrebbe attrarre l’area sono importanti».

Soprattutto se inizieranno a marciare i circa 40 milioni di investimenti strutturali considerati prioritari dal Prri: l’infrastrutturazione del porto industriale di Porto Torres per rendere la struttura utilizzabile come hub (costo stimato circa 30 milioni), il rammodernamento funzionale del depuratore consortile (5 milioni), l’ampliamento della discarica consortile (1,9 milioni) e i lavori di completamento delle reti del gas a servizio degli agglomerati industriali consortili (1,8 milioni).

Ma non basta: «La Sardegna – ha continuato Valerio Scanu – ha completato l’iter delle procedure per l’istituzione della zona economica speciale. Il fascicolo è a Roma alla firma del ministero, se ancora esiste qualche perplessità è il momento che governatore, giunta e ministro si siedano intorno a un tavolo e la risolvano. Siamo in ritardo, è partita la Campania, la Calabria, quella Ionica, sta partendo quella Adriatica, ne abbiamo bisogno come il pane. Le Zes saranno motivo di ottima occasione per attrarre imprese in Sardegna, anche dall’estero, oltre a rilanciare e supportare quelle già esistenti».

La Zona economica speciale per il nord ovest è collegata all’area portuale di Porto Torres e sarà destinataria di benefici fiscali e semplificazioni amministrative, per consentire lo sviluppo delle imprese e l’attrazione di investimenti, locali, nazionali ed internazionali. Per il finanziamento delle aree Zes nazionali risultano già stanziati circa 450 milioni e non si esclude che il governo possa ulteriormente incrementarli per l’attuale situazione. «Il Cips potrà essere interlocutore qualificato – ha chiuso Scanu – delle imprese, già insediate e che si insedieranno negli agglomerati produttivi, nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, per l’ottenimento delle autorizzazioni e degli incentivi finanziari e la semplificazione degli oneri amministrativi e burocratici. E predisporrà un imponente piano di comunicazione e di marketing per attrarre nei propri poli produttivi investitori».

«Sono ottime notizie – commenta Pietrino Fois –. E arrivano nel posto giusto. Come tavolo infatti abbiamo deciso di valorizzare le questioni una volta che sono definite. Questa dell’area di crisi complessa sembra finalmente esserlo. E, a breve, convocheremo la sottosegretaria Todde per darci conferma ufficiale e per spiegarci tutte le procedure. E così anche la Zes. Noi siamo pronti, compatti più che mai. E sicuri che sia il momento di cogliere tutte le opportunità che si sono sul tavolo e che, spesso per anni, abbiamo vanamente inseguito».

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