La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. «Nel tentativo di difendere i dipendenti comunali da presunte quanto inesistenti accuse, il solitamente misurato Augusto Ogana (Uil) riesce a polemizzare con “qualche vecchio amministratore, che attacca i dipendenti comunali che lo hanno avuto come assessore”. Facendo parte della categoria (ho esercitato il mandato per 13 mesi nel 2012), pur non riconoscendomi nelle parole di Ogana ma in quanto semplice cittadino, ritengo che il bersaglio sia sbagliato». Così Walter Corrias, ex assessore, interviene sulla chiusura degli uffici comunali. «Volendo cimentarmi nell’esercizio di mettermi nei panni altrui, avrei sottolineato che la chiusura degli Uffici pubblici per un periodo così lungo, e mentre tutte le altre attività riaprono, costituisce un grave danno per i cittadini, che si vedono privati di importanti servizi essenziali per la vita di una comunità. Una visione più ampia dovrebbe infatti allertare dal pericolo che, nel comune sentire, alcune Pubbliche amministrazioni possano essere percepite come inutili, superflue o semplicemente ridondanti, tanto da poter rimanere chiuse al pubblico, per mesi, senza danno per i cittadini». Qualora ciò accadesse – prosegue Corrias – , «e non me lo auguro, sarebbe poi difficile ricevere solidarietà, nelle rivendicazioni sulla inadeguatezza della pianta organica, sulla scarsità delle risorse stanziate per il personale, o per le condizioni del decoro degli uffici. Credo che cittadini e dipendenti comunali in questo caso, dovremmo pretendere la riapertura degli Uffici, perché i servizi erogati sono indispensabili e non possono essere prodotti – se non in misura ridotta e nonostante l’impegno – in modalità smart working. É un diritto pretendere l’erogazione dei servizi per i quali paghiamo le tasse, al massimo livello di efficienza, nella tutela dei diritti e della salute dei lavoratori».