La Nuova Sardegna

Sassari

La violenza sulle donne ai tempi del lockdown

La violenza sulle donne ai tempi del lockdown

Ventinove richieste di aiuto al Centro Aurora. Sassu: «Non abbiamo mai interrotto l’assistenza»

18 giugno 2020
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SASSARI. Ventinove nuove richieste di aiuto, due uomini autori di violenza e stalking che si sono aggiunti al gruppo seguito dal servizio di consulenza, che dà sostegno psicologico a 17 persone. La casa di accoglienza che ha garantito la sua operatività 24 ore su 24 e attualmente ospita tre gruppi familiari, con cinque bambini (di cui due tra i 3 e i 18 mesi). Sono i numeri dell’ultimo trimestre del Progetto “Aurora”, il rifugio per le donne vittima di violenza (e, a volte, la strada per tentare il recupero dei loro aguzzini). Che, non solo non ha rallentato durante i mesi del lockdown, ma si è trovato a gestire situazioni aggravate dalla convivenza coatta e dalla inevitabile chiusura degli sportelli “fisici” del centro antiviolenza, spesso unica via per denunciare maltrattamenti e persecuzioni. E ha dovuto limitare gli accessi alla struttura di accoglienza protetta per rispettare le regole di distanziamento.

«Ma – ha sottolineato ieri mattina in commissione l’assessore ai Servizi Sociali Antonello Sassu – il servizio è andato avanti. Adattandosi e seguendo le disposizioni. E confermando che la tutela delle donne è una priorità assoluta di questa amministrazione. Come dimostrano tutte le iniziative che dall’inizio del mandato abbiamo messo in campo e stavamo, putroppo interrotti dall’emergenza sanitaria, dispiegando. E che, seguendo nuove strade, rimetteremo in moto».

Nuove strade che il centro Aurora ha immediatamente iniziato a percorrere. Con il centro antiviolenza che ha preso in carico le 29 nuove richieste, e continuato a seguire le 28 donne che già avevano iniziato il loro percorso di sostegno psicologico, e il loro «piano individualizzato di uscita dalla violenza». Gli psicologi del Cav hanno garantito gli incontri attraverso videochiamate. E avanti è andato anche lo sportello dedicato agli uomini autori di violenza. Con due nuove segnalazioni arrivate in pieno lockdown e l’avvio dei colloqui di consulenza a distanza. Nel mentre sono proseguiti gli incontri in modalità telefonica con i 15 uomini già in carico al Servizio, tutti italiani e quasi tutti arrivati attraverso segnalazione del Centro antiviolenza e dei Servizi sociali del Comune di Sassari. Dal 12 maggio si è ripreso con i colloqui in presenza. A pieno regime anche l’attività della Casa di Accoglienza. Con riunioni settimanali con coordinatrice ed educatrici della struttura. Proseguiti, tra le altre attività, gli incontri di “Spazio Gioco”, per monitorare e migliorare la qualità della relazione madre-bambino. Con i bambini più grandi che hanno potuto anche continuare l’attività didattica con videolezioni.

«Il problema è complesso – ha sottolineato la consigliera del Pd Carla Fundoni, che ha richiesto la convocazione della Commissione – e non possiamo nasconderci incasellandolo dentro scolarizzazione, paesi di provenienza, reddito. Purtroppo riguarda tutti, soprattutto nel momento complesso che stiamo vivendo, che ha finito per aggravare molte situazioni limite, e renderne più difficile la loro emersione».

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