La Nuova Sardegna

Sassari

Dalla Regione sì a Capula nella lite con Cuccureddu

di Salvatore Santoni
Dalla Regione sì a Capula nella lite con Cuccureddu

Per la direzione degli Enti locali regolari insediamento del Consiglio e bilancio Il sindaco: «La minoranza non riesce ancora ad accettare la sconfitta elettorale»

23 giugno 2020
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CASTELSARDO. La seduta di insediamento del mandato amministrativo del sindaco Antonio Capula e il bilancio di previsione 2020 sono al sicuro. O perlomeno lo saranno finché il giudice amministrativo non dirà il contrario. È questa l’estrema sintesi della posizione della direzione generale degli Enti locali della Regione che, nei giorni scorsi, si è espressa su due quesiti di legittimità inviati dal gruppo di minoranza di Castelsardo. Secondo la giunta, la Regione «ha dato ragione al sindaco e all’amministrazione comunale rigettando le infamanti e pesanti accuse di illegittimità, o addirittura nullità, lanciate, a più riprese e in diverse sedi, del consigliere Franco Cuccureddu e dal suo gruppo, bocciato alle ultime elezioni comunali».

Il primo scontro era avvenuto prima dell’insediamento, quando il gruppo legato all’ex sindaco Cuccureddu aveva invocato l’illegittimità della seduta perché nell’ordine del giorno non era prevista la formazione della commissione comunale per la scelta del sindaco di convocare il Consiglio nella sala XI del Castello. A quel punto la minoranza aveva deciso di non presentarsi, per poi fare una richiesta di approfondimento alla Regione. Che ha risposto nei giorni scorsi.

Premettendo che dal 2016 l’ordinamento non prevede più alcuna forma di controllo di legittimità degli atti emanati dagli enti locali, la Regione spiega che il mandato di Capula sarebbe comunque salvo. Tesi, espressa anche grazie alla giurisprudenza, che ribadisce: «Non costituisce causa di decadenza del consiglio comunale la circostanza che lo stesso, nella prima adunanza non abbia provveduto ad eleggere le commissioni comunali». Soprattutto perché il Comune ha provveduto ad attuare quanto previsto dalla normativa in materia, nella seduta successiva e «non risulta agli atti che tale delibera sia stata impugnata».

Sul bilancio di previsione 2020, approvato il 27 maggio scorso durante una tesissima seduta, la Regione ha replicato che «rientra nell’autonomia funzionale e organizzativa dell’ente l’assunzione di ogni determinazione relativamente alle argomentazioni rappresentate nella nota in argomento ed eventuali controversie sono demandate alla giustizia amministrativa». In altre parole: andate a litigare davanti al Tar. «Noi proseguiamo con serenità il nostro lavoro per l’attuazione del programma elettorale – commenta il sindaco Capula – pur nella difficoltà del periodo storico, che richiederebbe l’unione di tutte le forze, registriamo la propensione della minoranza a lanciare palle avvelenate e accuse infondate, segnale della persistente difficoltà ad accettare il risultato elettorale che li ha relegati all’opposizione».

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