La Nuova Sardegna

Sassari

I POLESE TRA STORIA E TRADIZIONE 

I figli completano la barca cominciata dal padre

I figli completano la barca cominciata dal padre

PORTO TORRES. L’imbarcazione in legno a vela latina che aveva cominciato a costruire il mastro d’ascia Pasqualino Polese poco prima di morire - il 15 settembre 2015 – toccherà per la prima volta il...

25 giugno 2020
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PORTO TORRES. L’imbarcazione in legno a vela latina che aveva cominciato a costruire il mastro d’ascia Pasqualino Polese poco prima di morire - il 15 settembre 2015 – toccherà per la prima volta il mare questa mattina grazie ai figli Alessandro e Gianni che hanno completato in questi anni lo scafo voluto dal padre. Mastro Pasqualino era storicamente uno dei mastri d’ascia più apprezzati della Sardegna e la sua famiglia era originaria di Torre del Greco: si trasferirono nell’Isola per pescare il corallo ad Alghero nel 1830 e già da allora cominciarono a costruire i primi gozzi sul modello di quelli della loro terra. ""La barca voluta da mio padre è un 10 metri con sistema di costruzione tradizionale – spiega Alessandro Polese – e non sarà mai messa in vendita: diventerà infatti un patrimonio di famiglia così come voleva mio babbo, e noi cercheremo di farla rivivere attraverso un progetto didattico che coinvolgerà le scuole e anche i turisti"". La barca è costruita col vecchio sistema del trabucchetto ed è molto diversa dalle altre perché ha una forma di carena molto acchigliata. Le imbarcazioni costruite da mastro Polese si riconoscevano proprio dalla forma “garbata”, ma nel suo curriculum ci sono anche restauri eccellenti di barche storiche armate a vela latina. Tra queste la guzzetta “San Marco” del 1902, la lancia “Auriga” del 1967 e il battello carlofortino “Macchiavelli” del 1869. ""Mio padre era un vero artista del legno che ha costruito barche per tutti – aggiunge il figlio Alessandro – e noi abbiamo preso le redini di questo cantiere costruendo con le stesse caratteristiche che lui ci ha insegnato: l’imbarcazione “Mastro Pasqualino” ha impressi dei disegni nel timone della barca, che raffigurano la torre Aragonese, il profilo di mio padre e il simbolo che racchiude il territorio e i mestieri antichi"". Il presente e futuro della barca è mostrare a visitatori e turisti la parte naturalistica del territorio, con il supporto dell’archeologa e guida turistica Patrizia Olia. (g.m.)

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