La Nuova Sardegna

Sassari

Fadda: «Restiamo Rete metropolitana»

di Paoletta Farina
Fadda: «Restiamo Rete metropolitana»

Il presidente di Confcommercio Professioni: «La città e il Nord Sardegna rischiano di perdere un’occasione di sviluppo

02 luglio 2020
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SASSARI. Meglio Rete metropolitana che Città metropolitana. Ne è convinta Confcommercio Professioni che su un argomento caldo in questi giorni vuole aprire un dibattito. «Siamo in controtendenza rispetto ai più, ma siamo pronti a ritornare indietro sulla nostre opinioni se ci verranno date argomentazioni valide», afferma Fausto Fadda, presidente per la Sardegna dell’organizzazione, nata due anni fa all’interno di Confcommercio Imprese Italia.

Fadda, ex sindaco socialista di Sassari ed ex assessore regionale, è sicuro comunque che le ragioni stiano dalla parte del «medio è bello» e sollecita le forze politiche e sociali ad avviare un confronto sul tema e portare a compimento il disegno della legge regionale del 2016 di riforma delle autonomie locali che istituiva per Sassari la Rete metropolitana: «Grazie a quella legge ci sono a disposizione 287 milioni di euro, spesi se non in minima parte finora e da spendere entro il 2023. Vogliamo perderli?».

Per il presidente di Confcommercio Professioni l’ambizione di Sassari a diventare Città metropolitana «nasce da una presunta discriminazione del territorio del Nord Sardegna a confronto con Cagliari che Città metropolitana invece lo è. Ma non è così. Perché le due figure istituzionali sono nate in considerazione della diversità esistente tra il Sassarese e il Cagliaritano. Il primo caratterizzato da più polarità economiche e politiche, come sono Alghero e Porto Torres. Il secondo da un polo molto più forte degli altri. Differenze che la legge regionale ha colto, senza per questo voler sminuire il ruolo della nostra città capoluogo. Sia la Rete che la Città metropolitana hanno lo stesso rango costituzionale, non dobbiamo aspirare a una promozione».

Perché «lo spirito della riforma degli enti locali è quello di diversificare tra città medie, che possono offrire una migliore qualità di vita, e città di grandi dimensioni, e in un momento in cui cresce l’esigenza di abbandonare le aree troppo antropizzate, non cogliere questa opportunità non ha senso», rileva il presidente Fadda.

Ma c’è di più. Lo sottolinea Stefano Sotgiu, economista ed esperto di sviluppo locale: «Si parla anche di discriminazione nelle risorse per Reti e Città metropolitane. Ma non è vero e lo dimostrano i numeri: nel periodo 2014-2019 i trasferimenti pro capite di fondi strutturali europei al Sassarese e quelli di livello nazionale e regionale sono stati superiori rispetto al Cagliaritano».

«Attenzione a non prendere decisioni che avrebbero un impatto negativo nella società civile e su cittadini e cittadine – avverte Fausto Fadda –. I Comuni, nell’ipotesi di Città metropolitana, potrebbero perdere risorse che ora ricevono in virtù. Occorre un confronto serio, informato e partecipato su questo tema, sennò il rischio è che il Nord Sardegna si ritrovi più povero e non più ricco».

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