La Nuova Sardegna

Sassari

L’imputato: «Sono la terza vittima»

L’imputato: «Sono la terza vittima»

La sorella gemella di Stefano Masala: «Noi abbiamo perso anche nostra madre»

04 luglio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Spero veramente che esista qualcuno o qualcosa al di sopra di tutti noi, perché allora quei ragazzi, che purtroppo non ci sono più, sanno benissimo che io sono un’altra vittima di questa orribile storia».

Alberto Cubeddu si definisce più precisamente «terza vittima» e aggiunge: «Che ci crediate o meno la verità, quella vera, non quella sulla carta, è proprio questa». I familiari di Gianluca – erano presenti il padre, la madre e altri parenti – non hanno commentato queste parole. In silenzio, hanno ascoltato il verdetto dei giudici, hanno asciugato ancora una volta le lacrime, si sono abbracciati e sono ripartiti verso Orune.

Alessandra Masala, la sorella gemella di Stefano, ha invece replicato con un misto di rabbia e sofferenza: «Se c’è una terza vittima, quella è mia mamma Carmela, non certo Alberto Cubeddu. Perché tutta questa orribile storia si è portata via anche lei». Carmela Dore si era ammalata poco dopo la scomparsa di Stefano e nel giro di sei mesi era morta. Sul letto di morte aveva chiesto a suo marito di riportare Stefano a casa.

«Ho sperato fino all’ultimo che Cubeddu parlasse – ha aggiunto Alessandra – ma non è successo. Come nel primo grado, anche stavolta non è cambiato nulla per me. Non mi hanno ridato mio fratello. Non avevano il diritto di portarcelo via... ».

L’imputato, difeso in entrambi i gradi di giudizio dagli avvocati Patrizio Rovelli e Mattia Doneddu, ritiene di essere rimasto intrappolato nelle maglie di un piano criminale del quale non ha fatto parte: «Purtroppo sono rimasto incastrato in un meccanismo infernale. Mi è stata rovinata la vita, la mia e quella dei miei familiari. Non sono nato certo per togliere la vita a qualcuno. Chi mi ha condannato (il riferimento è ai giudici di Nuoro ndc) ha sbagliato clamorosamente». (na.co)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative