La Nuova Sardegna

Sassari

Battelli e minicar elettrici restano sotto chiave

di Gavino Masia
Battelli e minicar elettrici restano sotto chiave

Mai utilizzati i mezzi per la mobilità sostenibile costati oltre mezzo milione L’ex assessore Francesco Porcu: «Si potevano dare posti di lavoro ai giovani»

09 luglio 2020
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PORTO TORRES. Nelle dichiarazioni programmatiche dell’amministrazione comunale uno dei punti più qualificanti riguardava la valorizzazione della mobilità sostenibile. Eppure negli ultimi cinque anni il parco mezzi terrestre e acquatico per far decollare i mezzi “green” di proprietà del Comune – e finanziati anni fa attraverso i fondi Dupim riservati alle isole minori – non è mai stato utilizzato.

Nella ex falegnameria di Cala Reale, Parco nazionale dell’Asinara, sono infatti custoditi nove city bike a pedalata assistita, dieci trekking bike adatte a percorrere sentieri più impegnativi, tre trekking tandem per andare in coppia sulle due ruote, due scooter elettrici e due minicar. I battelli elettrici finanziati oltre un decennio fa dal ministero dell’Ambiente, invece, sono in sosta quasi perenne all’interno del cantiere navale dei fratelli Polese.

Resta quasi un mistero il fatto che l’amministrazione pentastellata non abbia mai trovato i modi per affidare i mezzi elettrici in gestione, magari alle aziende che operano all’Asinara e che tre anni fa avevano presentato una manifestazione di interesse. Indicando per il loro utilizzo anche uno spazio temporale ben definito, da giugno ad ottobre, per sfruttare appieno i mezzi e avere una soddisfazione economica per entrambe le parti.

I mezzi continuano a rimanere all’interno dell’ex falegnameria dell’Asinara, dunque, che funge anche come punto di distribuzione e di ricarica dopo l’intervento di risanamento conservativo che ha permesso di realizzare una nuova accessibilità e una rendere più funzionali gli spazi architettonici. Sono stati infatti realizzati gli impianti elettrici ed è stato integrato un impianto fotovoltaico per alimentare le colonnine di ricarica dei mezzi di trasporto.

Il finanziamento Dupim per la mobilità sostenibile fu ottenuto grazie a un bando che sviluppò l’allora assessore Francesco Porcu. «L’intenzione era quella di ovviare al gap che esiste nei collegamenti terrestri all’Asinara – ricorda l’ex assessore – subito dopo l’approdo del traghetto nella banchina di Cala Reale: i visitatori potevano infatti spostarsi a piedi verso la struttura e ritirare i mezzi elettrici per potersi dirigere verso i borghi di Fornelli e Cala d’Oliva. Fa veramente rabbia vedere quei mezzi che vanno a deteriorarsi per il mancato utilizzo – aggiunge – e che potevano creare occupazione giovanile durante i mesi estivi».

Gli altri mezzi della mobilità sostenibile sono invece custoditi a Porto Torres, nel cantiere dei fratelli Polese, ovvero i battelli elettrici finanziati oltre dieci anni fa dal ministero dell’Ambiente con 492mila euro a favore del Comune. L’unica volta che i battelli hanno toccato l’acqua del mare due anni fa nel tratto prospiciente la Madonnina degli Alti fondali. Poi sul loro utilizzo, c’è stato solo un silenzio assordante, che si ripete ciclicamente ogni estate.

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