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La protesta silenziosa della Rete delle donne

La protesta silenziosa della Rete delle donne

SASSARI. Hanno affisso i loro striscioni davanti all’ingresso della corte d’appello e poi hanno atteso fuori dall’aula in silenzio la fine della prima udienza. C’erano anche le associazioni che da...

11 luglio 2020
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SASSARI. Hanno affisso i loro striscioni davanti all’ingresso della corte d’appello e poi hanno atteso fuori dall’aula in silenzio la fine della prima udienza. C’erano anche le associazioni che da sempre si battono per la tutela e la difesa delle donne ieri mattina per l’inizio del processo di secondo grado contro Marcello Tilloca.

In primo grado era stata ammessa come parte civile anche la Rete della Donne di Alghero. Stamattina sulla scia di quanto accaduto in occasione delle udienze in Tribunale, la Rete insieme al Coordinamento 3 Donne di Sardegna, Prospettiva Donna, Noi donne 2005 e Donne in Carrelas hanno manifestato con un sit in silenzioso davanti all'ingresso della Corte d’appello. In aula erano presenti invece Speranza Piredda, presidentessa dell’associazione della Rete delle donne di Alghero e Maria Antonietta Sale, consigliera di parità della Provincia di Sassari.

L’attenzione sulla vicenda di Michela Fiori non è mai calata grazie anche alla Rete delle donne Alghero, cui fanno capo numerose associazioni cittadine. Cortei, sit in, incontri, sino alla costituzione di parte civile. Proprio la Rete era stata fra le associazioni più attive nelle iniziative a favore dei figli di Michela Fiori e fra le promotrici delle manifestazioni di solidarietà, culminate nella fiaccolata della sera di Natale del 2018 che partendo dall’abitazione della donna, aveva attraversato la città.

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