La Nuova Sardegna

Sassari

Salute a rischio per i cloriti assolto tecnico di Abbanoa

Salute a rischio per i cloriti assolto tecnico di Abbanoa

L’inchiesta partita nel 2013 dopo la denuncia del sindaco di Porto Torres Scarpa A processo il responsabile della potabilizzazione: perizia esclude avvelenamento

15 luglio 2020
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SASSARI. Il problema fondamentale era il seguente: capire se la concentrazione di cloriti nell’acqua destinata al consumo di Porto Torres era tale da costituire un concreto pericolo per la salute umana». E la perizia affidata al professor Paolo Castiglia ha consentito di stabilire che «...la concentrazione massima di cloriti (1331 microgrammi/l), anche in considerazione del modesto periodo di durata (circa 10 giorni come si evince dalle note della Asl e relative ordinanze sindacali) pur superando il valore di parametro normativo, non costituisce alla luce delle attuali evidenze scientifiche un concreto pericolo per la salute umana. Così il processo aperto nei confronti di Costantino Sinibaldi, 59 anni di Sassari, responsabile della potabilizzazione del distretto 6 di Abbanoa, e accusato di “avvelenamento per la presenza di cloriti” delle acque destinate al consumo umano nel comune di Porto Torres, si è concluso con l’assoluzione perchè il fatto non sussite. L’imputato era difeso dagli avvocati Luca Sciaccaluga e Sergio Palmas, che avevano proposto e sostenuto la necessità di attivare una perizia tecnico-scientifica, sostenendo l’innocenza del loro assistito. La sentenza di assoluzione emessa dal giudice Anna Pintore chiude una vicenda che era cominciata circa sette anni fa. Il 6 dicembre del 2013 l’allora sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa - sollecitato anche da continue segnalazioni da parte dei cittadini, stanchi di vedere sgorgare dai rubinetti acqua gialla e marrone e ovviamente non potabili (da qui anche la raffica di ordinanze), aveva depositato in Procura un esposto per chiedere di accertare se Abbanoa e Autorità d’ambito avessero adottato misure e provvedimenti necessari per evitare la fornitura di acqua non rispondente ai requisiti previsti per il consumo umano. Da quella denuncia - in una fase particolarmente delicata, con la città turritana in subbuglio per i disservizi continui - era nata l’inchiesta della procura della Repubblica di Sassari e il pubblico ministero Paolo Piras aveva chiuso le indagini chiedendo il rinvio a giudizio dell’allora responsabile del servizio di potabilizzazione del Distretto 6 di Abbanoa. Secondo il magistrato l’indagato doveva essere ritenuto responsabile di “negligenza, imprudenza e imperizia per non avere garantito i necessari controlli sulle acque destinate al consumo umano nel comune di Porto Torres, producendo così l’avvelenamento per la presenza di cloriti”.

Sono trascorsi quasi sette anni e il procedimento giudiziario si è chiuso con l’assoluzione dell’imputato perchè il fatto non sussiste. Determinante, come detto, la perizia del professor Castiglia che in sintesi ha confermato la presenza dei cloriti oltre i parametri fissati dalle norme ma per un periodo “modesto” di circa 10 giorni, quindi non tale da costituire un concreto pericolo per la salute umana. Caduta quindi l’accusa di avvelenamento. (g.b.)

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